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Dai bilanci dei principali gruppi bancari italiani del primo semestre del 2024 emergono risultati positivi in termini di redditività e patrimonializzazione.

Dal punto di vista della marginalità, i gruppi bancari stanno ancora beneficiando degli effetti della politica monetaria fortemente restrittiva della BCE, in quanto l’attesa riduzione dei tassi di interesse si è concretizzata solo alla fine del primo semestre 2024 e con entità inferiore alle attese. La qualità del credito si conferma in lieve miglioramento, anche se gli effetti di medio-lungo periodo dei diversi shock che hanno colpito l’economia globale negli ultimi cinque anni causano un incremento delle sofferenze.

Nonostante il costante impegno in termini di razionalizzazione delle strutture, si evidenziano ancora alcune difficoltà sul lato dell’efficientamento dei costi. Tuttavia, l’incremento della marginalità ha portato ad un ulteriore miglioramento del Cost/Income Ratio.

Redditività

Nel primo semestre del 2024 i gruppi bancari del campione registrano una lieve flessione degli impieghi verso la clientela (-0,2%), a fronte di debiti verso la clientela in crescita dello 0,8% e di titoli in circolazione in rialzo del 4,1%. La riduzione dello stock degli impieghi conferma un trend già in atto a partire da metà del 2023, che vede una progressiva diminuzione dei nuovi flussi di finanziamento, per effetto da un lato del calo dell’offerta (in considerazione del timore di maggiori default) e dall’altro della flessione della domanda (in relazione all’incremento dei tassi di interesse).

La politica monetaria fortemente restrittiva della Banca Centrale Europea continua ad avere importanti impatti sui bilanci dei gruppi bancari del campione analizzato. Nei primi sei mesi del 2024 il margine di intermediazione segna un incremento del 9,1%, per effetto della crescita di tutte le principali voci che lo compongono: margine d’interesse (+10,8%), commissioni nette (+7,1%) e profitti da attività finanziarie (+5,4%).

I gruppi analizzati registrano a livello aggregato un utile di esercizio pari a 13,7 miliardi di Euro (+18% rispetto al primo semestre del 2023), con un ROE che si attesta al 7,7%, in miglioramento di 0,9 punti percentuali rispetto a quanto osservato nei primi 6 mesi del 2023.

Qualità del credito

La dinamica delle non performing exposure conferma nel complesso un andamento positivo con un aumento significativo delle sofferenze, compensato però da una riduzione delle categorie meno gravi di credito deteriorato. Le sofferenze hanno segnato un incremento del 18,9%, mentre le inadempienze probabili e i crediti scaduti si sono ridotti rispettivamente del 5,1% e del 16,4%. In questo contesto, l’NPE Ratio lordo si attesta al 2,7%, stabile rispetto al dato di dicembre 2023.

Il paventato aumento dei default previsto per il 2024, conseguenza dell’aumento del tasso di interesse e della riduzione della liquidità, non si è manifestato e sembra, invece, poter essere riassorbito su un orizzonte di medio termine.

Le rettifiche di valore su crediti hanno registrato una flessione del 9% nel primo semestre del 2024, attestandosi a 1,7 miliardi di Euro.

Il livello di copertura delle non performing exposure resta robusto e si attesta al 50,2%, con un lieve miglioramento (+0,5 punti percentuali rispetto a dicembre 2023).

Efficienza

Il tema della razionalizzazione e del contenimento dei costi rimane centrale per il settore bancario, ma gli oneri straordinari legati agli sforzi di efficientamento delle strutture e degli organici continuano ad avere forti impatti sulle principali voci di costo dei gruppi bancari analizzati.

Nel primo semestre del 2024 le spese per il personale segnano un incremento del 2,2% e le altre spese amministrative una sostanziale stabilità (+0,1%), mentre i costi operativi hanno registrato una lieve flessione (-0,2%). Grazie al netto miglioramento della marginalità, il Cost/Income Ratio del campione analizzato si riduce di 4,1 punti percentuali, attestandosi al 43,3%.

Coefficienti patrimoniali

Le banche mostrano indicatori patrimoniali in crescita per effetto del trend positivo della marginalità e confermano così una situazione di forte resilienza con indicatori superiori ai requisiti di vigilanza.

Il CET1 Ratio del campione di gruppi bancari analizzato si attesta al 15,1%, mentre il Total Capital Ratio è pari in media al 20,0%, entrambi in lieve crescita nel primo semestre del 2024.

L'andamento dei Ratio è dovuto alla flessione registrata dal capitale primario di classe 1 (-0,7%) e dei fondi propri (-0,4%), a fronte della riduzione dell’1,2% delle attività ponderate per il rischio.

 

Sono queste le principali evidenze dell’analisi di bilancio condotta su un campione di 9 gruppi bancari italiani, che rappresentano circa il 65% del sistema bancario italiano in termini di totale attivo consolidato.