I risultati dei gruppi bancari italiani nel primo semestre del 2021 mostrano un settore nel complesso solido, che ha saputo affrontare i primi effetti della crisi COVID-19 e reagire in modo repentino, garantendo quel sostegno all’economia necessario per superare un periodo così complesso.

Dai bilanci dei principali gruppi bancari italiani emergono risultati incoraggianti in termini di redditività, di efficienza e di patrimonializzazione. Per quanto concerne, invece, il tema della qualità del credito, ad oggi gli impatti del COVID-19 non si sono ancora riflessi sui bilanci dei gruppi bancari italiani, per effetto delle misure messe in atto dal Governo (garanzie e moratorie).

Redditività del sistema bancario

I gruppi bancari analizzati segnano nel primo semestre del 2021 un incremento degli impieghi verso la clientela (+1,3%), a fronte di debiti verso la clientela in crescita del 4% e di titoli in circolazione in calo del 5,5%.

Emergono segnali positivi sul lato della marginalità: nel primo semestre del 2021 il margine di intermediazione segna un incremento dell’8,6%, per effetto della crescita del margine commissionale (+13%) e dei profitti da attività finanziarie (+44,1%), a fronte di un margine di interesse che si conferma in riduzione (-5,1%) a causa degli effetti della politica monetaria ancora fortemente espansiva della BCE. I gruppi analizzati registrano a livello aggregato un utile di esercizio pari a 6,5 miliardi di euro, con un ROE che si attesta al 3,9%, valori in netto miglioramento rispetto a quanto osservato nei primi 6 mesi del 2020.

Qualità del credito

La dinamica delle non performing exposure conferma il trend positivo registrato negli ultimi anni: le esposizioni deteriorate nette segnano un calo del 3,7% nel primo semestre del 2021, per effetto della flessione delle sofferenze (-7,9%) e delle inadempienze probabili (-2,8%), a fronte di impieghi scaduti in aumento del 13,4%. In tale contesto l’NPE Ratio lordo si riduce di 0,3 punti percentuali (dal 5,0% di dicembre 2020 al 4,7% di giugno 2021). Il sistema bancario italiano è sceso sotto la soglia di NPL Ratio lordo del 5%, l’obiettivo delle NPL Strategy degli anni scorsi e il valore target che era stato identificato nel biennio 2017-2018.

Le rettifiche di valore su crediti hanno registrato una notevole flessione (-52,5%) nel primo semestre del 2021, attestandosi a 2,8 miliardi di euro, dopo il picco registrato nei primi 6 mesi del 2020, quando, per effetto della crisi COVID-19, alcuni dei gruppi del campione avevano iniziato a contabilizzare le potenziali perdite dovute all’atteso deterioramento della qualità del credito.

Il livello di copertura delle non performing exposure registra un lieve calo rispetto a dicembre 2020 (-0,2 punti percentuali), attestandosi al 52,5%.

Efficienza dei gruppi bancari italiani

Il tema della razionalizzazione e del contenimento dei costi rimane centrale per il settore bancario. Gli oneri straordinari legati agli sforzi di efficientamento delle strutture e degli organici stanno avendo ancora forti impatti sulle principali voci di costo dei gruppi bancari analizzati: nel primo semestre del 2021 le spese per il personale si riducono dell’11,6%, mentre le altre spese amministrative sono aumentate del 3,1% e i costi operativi hanno segnato una flessione del 7,8%. Il Cost/Income Ratio del campione analizzato diminuisce di 10,7 punti percentuali, attestandosi al 60,2%.

Coefficienti patrimoniali delle banche

I gruppi bancari analizzati rispettano ampiamente i requisiti patrimoniali stabiliti dalle autorità di vigilanza, sia in termini di CET1 Ratio (in media 15,1%), sia in termini di Total Capital Ratio (in media 19,4%), nonostante la lieve flessione registrata dai due indicatori nel primo semestre del 2021.

L'andamento dei Ratio è dovuto alla sostanziale stabilità del capitale primario di classe 1 (-0,1%) e alla riduzione dei fondi propri (-1,3%), a fronte dell’aumento dello 0,6% delle attività ponderate per il rischio.

Sono queste le principali evidenze dell’analisi di bilancio condotta su un campione di 9 gruppi bancari italiani, che rappresentano più del 60% del sistema bancario italiano in termini di totale attivo consolidato.