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Dai bilanci dei principali gruppi bancari italiani del primo semestre del 2022 emergono risultati contrastanti, con indicazioni positive in tema di qualità del credito, di redditività e di patrimonializzazione, ma ancora alcune difficoltà sul lato della marginalità e dell’efficienza.

Il settore ha dimostrato solidità e resilienza e ha affrontato in modo efficace e repentino gli impatti di beve periodo della crisi COVID-19, garantendo quel supporto all’economia necessario per superare un periodo così complesso, anche grazie alle misure del Governo per sostenere il credito, quali la concessione di garanzia statale sui finanziamenti e le misure di moratoria parziale o totale. Sul futuro, però, pesa l’incertezza legata agli impatti di lungo periodo del COVID-19 e del conflitto russo-ucraino sui bilanci degli istituti.

Redditività

I gruppi bancari del campione registrano nel primo semestre del 2022 un incremento degli impieghi verso la clientela del 2,9%, a fronte di debiti verso la clientela in crescita del 2,6% e di titoli in circolazione in diminuzione dell’8,1%.

Emergono alcune difficoltà sul lato della marginalità: nei primi sei mesi del 2022 il margine di intermediazione segna una flessione del 5,7%, per effetto della forte riduzione dei profitti da attività finanziarie (-50%), non adeguatamente compensata dall’incremento del margine di interesse (+6,7%) e del margine commissionale (+1,4%). Sul margine di intermediazione del campione analizzato pesano quindi gli impatti delle forti turbolenze che hanno caratterizzato i mercati finanziari nei primi sei mesi dell’anno, soprattutto a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino.

I gruppi analizzati registrano a livello aggregato un utile di esercizio pari a 7 miliardi di Euro, con un ROE che si attesta al 4,2%, valori sostanzialmente stabili rispetto a quanto osservato nei primi 6 mesi del 2021.

Qualità del credito

La dinamica delle non performing exposure conferma il trend positivo registrato negli ultimi anni: le esposizioni deteriorate nette segnano una flessione del 10,7% nel primo semestre del 2022, per effetto della riduzione delle sofferenze (-26,4%), delle inadempienze probabili (-6,1%) e degli impieghi scaduti (-2,0%). In questo contesto l’NPE Ratio lordo si riduce di 0,7 punti percentuali (dal 3,9% di dicembre 2021 al 3,2% di giugno 2022).

Le rettifiche di valore su crediti hanno registrato un notevole incremento (+14,9%) nel primo semestre del 2022, attestandosi a 3,3 miliardi di Euro, per effetto dell’andamento registrato dai gruppi maggiori (+58%).

Il livello di copertura delle non performing exposure registra un calo di 3 punti percentuali rispetto a dicembre 2021, attestandosi al 50,1%.

Efficienza

Il tema della razionalizzazione e del contenimento dei costi rimane centrale per il settore bancario, ma gli oneri straordinari legati agli sforzi di efficientamento delle strutture e degli organici stanno avendo ancora forti impatti sulle principali voci di costo dei gruppi bancari analizzati. Nel primo semestre del 2022 le spese per il personale si riducono dell’1,0% e le altre spese amministrative sono diminuite dello 0,5%, mentre i costi operativi hanno segnato un calo dell’1,8%. Tuttavia, il Cost/Income Ratio del campione analizzato aumenta di 2,5 punti percentuali, attestandosi al 63,3%.

Coefficienti patrimoniali

I gruppi bancari analizzati rispettano ampiamente i requisiti patrimoniali stabiliti dalle autorità di vigilanza, sia in termini di CET1 Ratio (in media 14,2%), sia in termini di Total Capital Ratio (in media 18,6%), nonostante la lieve flessione registrata dai due indicatori nel primo semestre del 2022.

L'andamento dei Ratio è dovuto alla flessione del capitale primario di classe 1 (-3,7%) e dei fondi propri (-2,1%), a fronte dell’aumento dello 0,2% delle attività ponderate per il rischio.

 

Sono queste le principali evidenze dell’analisi di bilancio condotta su un campione di 9 gruppi bancari italiani, che rappresentano circa il 68% del sistema bancario italiano in termini di totale attivo consolidato.

 

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