Quali sono le sfide nel 2022 per il settore manifatturiero? KPMG ha intervistato 146 CEO di aziende industriali in 11 paesi in Europa, Nord America e nella regione Asia-Pacifico, per raccogliere tendenze ed insight sui trend del settore.

La pandemia, i rischi legati al cambiamento climatico e la difficile situazione geopolitica ha evidenziato ai CEO la necessità di concentrarsi su una doppia trasformazione: una digitalizzazione sempre più pervasiva e un focus sui temi ESG. In tutto questo, le imprese devono anche fronteggiare la difficoltà di approvvigionamento e la crescente domanda di cambiamento che viene dai lavoratori, dagli investitori e dai clienti.

La resilienza è la priorità assoluta

Gli amministratori delegati del settore manifatturiero hanno compreso, nel corso degli ultimi due anni, l’importanza di una supply chain che sappia resistere agli shock e la necessità di investire in nuove tecnologie che aumentino resilienza, agilità ed elasticità.

Da quanto emerge nella survey KPMG ‘Global Manufacturing Prospects 2022’, il 68% dei CEO afferma che a seguito degli stop imposti dall’emergenza COVID-19 la prima preoccupazione oggi e per i prossimi 3 anni è assicurare la catena di approvvigionamenti anche in un eventuale momento di lockdown.

La pandemia non è stata però il solo acceleratore nei cambiamenti della supply chain: la geopolitica in questo aspetto sta giocando un ruolo altrettanto importante.

Gli sforzi per rendere le imprese sempre più resilienti seguono principalmente tre direzioni:

  • la capacità di ridurre la vulnerabilità;
  • l’abilità di adattarsi al cambiamento;
  • la facilità di riprendersi da eventuali interruzioni del business.

Il doppio impatto delle nuove tecnologie

La seconda lezione appresa dagli amministratori delegati a partire dal 2020 consiste nella necessità di investire con decisione nella digitalizzazione.

Le nuove tecnologie consentono non solo un monitoraggio più efficace delle supply chain e una incrementata capacità di rispondere alle sfide, ma anche di rinnovare il proprio modello di business e offrire al mercato soluzioni più efficienti.

I CEO intervistati dichiarano che la priorità è incrementare la digitalizzazione e la connettività delle diverse funzioni aziendali per raggiungere gli obiettivi di crescita nei prossimi tre anni. La tecnologia (AI, sistemi ERP, blockchain, ecc.)  nel prossimo futuro sarà, dunque, sempre più strategica per lo sviluppo e la mitigazione dei rischi del settore.

La nuova centralità del purpose

Il COVID-19 non ha solamente colpito la capacità di fare business delle imprese, ma ha anche portato i leader a domandarsi sulle finalità del proprio business e sul senso verso cui indirizzare i propri sforzi.

Il 77% dei CEO ritiene di sentire oggi un legame emotivo e una connessione molto più forte al purpose aziendale rispetto all’inizio della pandemia. Inoltre, il 67% afferma che l’obiettivo principale delle organizzazioni debba essere la creazione di valore nel medio-lungo termine per tutti gli stakeholder: una cifra cinque volte superiore rispetto a chi crede che il successo economico debba essere il focus principale.