L'Artificial Intelligence è uno strumento importante per il settore assicurativo, ma la sua adozione varia significativamente in base al tipo di assicurazione, all’area geografica e alla distinzione tra assicurazioni tradizionali e disruptor insurtech. Oggi, l’emergere dell'AI generativa e la nuova ondata di sistemi di agentic AI autonomi sta sbloccando possibilità completamente nuove per l'innovazione in tutto il settore.
Per comprendere le ricadute della rivoluzione tecnologica abilitata dall’AI, KPMG ha condotto un ampio programma di ricerca, intervistando i leader del settore in otto mercati globali chiave. Lo studio KPMG ‘Intelligent insurance. A blueprint for creating value through AI-driven transformation’ aiuta le compagnie assicurative a tracciare il percorso di adozione dell’AI con lo scopo di creare valore per il settore e per i clienti. Il report fornisce approfondimenti pratici per i leader in ogni fase del loro percorso di adozione dell'AI, da coloro che stanno avviando i primi progetti pilota fino alle banche che stanno sviluppando progetti AI su ampia scala.
Se da un lato alcune compagnie assicurative stanno raddoppiando gli investimenti in AI per ottenere un vantaggio competitivo, altri operatori rimangono più cauti, a causa di preoccupazioni normative, vincoli legacy o incertezza sull'impatto a lungo termine dell'AI sui loro modelli di business. Questo crescente divario tra i leader nell'utilizzo dell’AI e coloro invece che lo adottano in modo più conservativo plasmerà la futura traiettoria della trasformazione guidata dall'AI nel settore assicurativo.
L'adozione dell'Artificial Intelligence nelle assicurazioni vita e non vita, ad esempio, differisce notevolmente. Gli assicuratori non vita, che si occupano di sinistri ad alta frequenza in aree come l'assicurazione auto e casa, hanno utilizzato l'AI principalmente per funzioni di ‘back office’, come la rilevazione delle frodi, la valutazione del rischio in tempo reale, l'elaborazione automatizzata dei sinistri e la determinazione dinamica dei prezzi. Il loro obiettivo è la velocità e l'efficienza operativa, utilizzando dati esterni strutturati come la telematica, l'Internet delle cose (IoT) e l'analisi del rischio geospaziale.
Al contrario, gli assicuratori vita che gestiscono rischi a lungo termine si affidano a dati biometrici, medici e comportamentali per valutare la longevità e la morbilità. L'AI sta rivoluzionando i loro processi di sottoscrizione automatizzando la segmentazione del rischio, integrando le cartelle cliniche elettroniche e utilizzando l'analisi predittiva per affinare la determinazione dei prezzi e la valutazione delle polizze. Gli assicuratori vita stanno integrando i dati dei dispositivi indossabili e il monitoraggio del benessere per personalizzare i prezzi delle polizze, premiando i comportamenti virtuosi e salutari.
L'AI sta anche migliorando l'automazione dei sinistri identificando le frodi, analizzando i certificati di morte e semplificando i pagamenti attraverso il machine learning. Oltre alle fasi di sottoscrizione e di gestione dei sinistri, l'AI sta trasformando i modelli di valutazione del rischio: l'analisi predittiva alimentata dall'AI può valutare l'aspettativa di vita, rilevare l'insorgenza di malattie e ottimizzare la stratificazione del rischio, consentendo agli assicuratori di affinare le strutture di prezzo e pagamento.
In molti casi queste soluzioni sono sviluppate per risolvere un problema specifico, ma c’è l'opportunità di adattarle rapidamente per un uso più ampio lungo la catena del valore. L'AI generativa e gli agenti autonomi potrebbero consentire alle compagnie assicurative di migliorare i modelli attuariali, offrire coperture assicurative personalizzate e velocizzare le richieste di risarcimento. Ma per fare ciò è necessario che le compagnie assicurative cambino il loro approccio all’utilizzo dell’Artificial Intelligence, con una visione olistica che coinvolge l’azienda su più livelli, abbattendo i silos organizzativi e sfruttando l'AI per monitorare e mitigare i rischi. Le organizzazioni che affronteranno queste sfide possono essere le prime a sbloccare il potenziale trasformativo dell'AI.
I principali risultati dello studio KPMG
85%
dei leader delle compagnie assicurative ritiene che l’adozione dell’AI permetterà di sviluppare un vantaggio competitivo significativo rispetto agli operatori che non lo utilizzano.
64%
dei rispondenti sta affrontando una significativa pressione da parte degli azionisti per ottenere un ritorno immediato sugli investimenti in AI.
67%
dei leader assicurativi dichiara che aumenterà la percentuale del budget globale destinato all'AI.