L'impatto della pandemia su economie ed imprese di tutto il mondo è ancora poco chiaro. La contrazione delle performance e dei livelli occupazionali è globale, ma risulta difficile prevedere se, come e quando avverrà la ripresa.
Per aiutare clienti e imprenditori a comprendere le prospettive dell’economia a livello globale, nell’analisi ‘Global Economic Outlook’ i Chief Economist di diverse practice KPMG, tra cui Cina, India, Nigeria, Arabia Saudita, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Europea, identificano e discutono rischi e opportunità che affrontano Governi e organizzazioni.
Il ruolo dello Stato
I Governi in tutto il mondo complessivamente hanno stanziato oltre 10 mila miliardi di Dollari per affrontare la pandemia. Gran parte di questi sforzi sono stati finanziati con prestiti supplementari, che si aggiungono ai debiti accumulati precedentemente. Il periodo post-COVID potrebbe attribuire allo Stato un ruolo sempre più importante nell'economia, in particolar modo nella sanità.
La sostenibilità del debito, più che dal saldo tra entrate e spese, sarà assicurata dai percorsi di crescita e dai tassi di interesse, che si prevedono bassi per i prossimi 10 anni. La spesa per la sanità potrebbe essere la principale beneficiaria di queste misure. Il crescente costo dell'assistenza sanitaria si traduce in una spesa complessiva destinata a crescere nel tempo. Stime dell'OMS rivelano come, nell’economia più avanzate, fino all’8% del PIL sia destinato alla salute.
Eurozona
I lockdown istituiti nei vari Paesi europei, a seguito della crescente diffusione dei casi di COVID, hanno causato una nuova contrazione dell’economia nell’Eurozona. Le recenti restrizioni del primo trimestre 2021 potrebbero provocare nuovi cali della produzione, scatenando una nuova recessione, più lieve però di quanto previsto all'inizio della pandemia. La BCE continua a fornire sostegno alle economie dell’Eurozona attraverso il suo programma di acquisti di titoli di Stato e altre attività, insieme a una serie di agevolazioni di prestiti nazionali, comunitari e di sovvenzioni quinquennali. Il piano di ripresa dell'UE, di circa 750 miliardi di Euro, dovrebbe fornire sostegno attraverso forti investimenti e riforme orientate alla crescita. Le prospettive per il 2021 dipendono dalla velocità di somministrazione dei vaccini e dal contenimento della diffusione delle varianti del virus, che potrebbero richiedere l'imposizione di una serie più prolungata di restrizioni.
La produzione e le esportazioni della Germania hanno conosciuto una solida ripresa nella seconda metà del 2020 e le misure attuate dalle autorità tedesche per sostenere l’economia potrebbero favorire un forte rimbalzo nella seconda metà di quest'anno. La ripresa nei Paesi Bassi dovrebbe essere trainata dalla spesa per i consumi. Inoltre, con il debito pubblico ancora relativamente basso, il governo ha ampio spazio per fornire ulteriori sostegni. Dopo aver subito una delle contrazioni più forti nel 2020, l'economia spagnola rimarrà vulnerabile ancora un anno a causa delle stime mediocri sulle performance stagione turistica, mentre la disoccupazione si confermerà elevata nei prossimi due anni.
Italia
Una nuova coalizione di governo in Italia, guidata dall'ex governatore della BCE, Mario Draghi, potrebbe dare l’impulso tanto atteso e necessario alle riforme del sistema giudiziario e della regolamentazione, le quali, con la ripresa degli investimenti, potrebbero aumentare la produttività e il tasso di crescita del Paese.