Il contesto e le implicazioni derivanti dalla diffusione del COVID-19 hanno dimostrato che, in tempi caratterizzati da volatilità dei mercati e incertezza a livello di business, gli alternative investments svolgono un ruolo di primaria importanza nel portafoglio degli investitori. Durante tutta la pandemia, il settore degli Hedge Fund ha dimostrato la sua capacità sia di gestire il rischio e la volatilità, sia di generare per gli investitori rendimenti superiori al mercato.

Inoltre, il settore si è dimostrato altamente adattabile e resiliente di fronte alle massicce perturbazioni del mercato: le operazioni sono proseguite quasi senza interruzioni, anche in un contesto decentralizzato, registrando volumi record e margini in aumento.

L'esperienza del COVID-19 ha dimostrato che il settore è rimasto dinamico e reattivo anche durante i periodi di lockdown, che le operazioni previste da molti Hedge Fund avevano basi solide, che le capacità e le competenze del loro ecosistema sono ormai consolidate e, soprattutto, che alcuni processi possono essere gestiti senza difficoltà anche virtualmente.

I risultati della Global Hedge Fund Survey di KPMG

Per analizzare gli impatti del COVID-19 sul mercato degli investimenti alternativi, KPMG, in collaborazione con A.I.M.A. (Alternative Investment Management Association), ha realizzato il paper ‘Agile and resilient: Alternative investments embrace the new reality.

Il documento raccoglie insights da circa 144 Hedge Fund a livello globale, che rappresentano un patrimonio gestito (AUM) stimato in 840 miliardi di Dollari (più del 25% del totale del settore). Inoltre, sono stati raccolti i diversi punti di vista riguardo all’andamento del settore attraverso interviste individuali con Hedge Fund, investitori e attori chiave dell'ecosistema, tra cui aziende tecnologiche, broker, fund administrators e studi legali.

Come molti altri aspetti di questa pandemia, lavorare in un ambiente decentralizzato ha generato opportunità e sfide per le società di hedge fund.

Di seguito sono riportati gli otto temi principali che emergono dai risultati della survey:

-    Attrarre e trattenere i talenti: quasi il 60% delle aziende intervistate assume o cerca di assumere nuovi talenti, anche se l'assunzione a distanza si sta rivelando una vera sfida

-    Accettare una nuova realtà: oltre il 50% delle aziende nutre preoccupazioni per la diminuzione del team building e della cultura aziendale e il 25% ritiene che la mancanza di interazione sociale tra i dipendenti abbia avuto su di loro ripercussioni negative

-    Smart sourcing: il 70% delle aziende pensa di esternalizzare, visto il loro successo nel gestire il business a distanza

-    Innovare in ambito IT: oltre l'80% delle aziende sta investendo per migliorare le proprie capacità digitali e le proprie infrastrutture IT

-    Ritornare in ufficio: quasi 2/3 delle aziende intervistate citano la necessità di modificare il proprio spazio di lavoro fisico come il problema principale nel considerare il ritorno in ufficio

-    Investors Relations 2.0: quasi il 60% delle aziende sta ottimizzando l'uso degli strumenti digitali a supporto della funzione IR

-    Aumentare l'efficienza: alla domanda su come stanno gestendo la pressione dei margini, circa un’azienda su 3 sta investendo in tecnologia per risparmiare sui costi e aumentare la produttività

-    Pianificare il futuro: 1/3 delle aziende si aspetta che il panorama degli investimenti continuerà ad essere influenzato dagli interventi della Banca Centrale anche in futuro e che la volatilità del mercato rimarrà elevata sia nel breve sia nel medio periodo.

Ad oggi, l’aspetto più critico per gli Hedge Fund sembra dunque cercare di capire cosa riserverà il futuro. Purtroppo, non ci sono certezze in merito e molto dipende dall’andamento della pandemia e dai relativi impatti sull'economia, oltre che sull'attività di investimento e sulle valutazioni degli asset.