Informativa extra finanziaria: da compliance a governance strategica dei rischi e delle opportunità

L'obbligo di rendicontazione dei temi extra-finanziari

La survey sull’obbligo di rendicontazione dei temi extra-finanziari

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Informativa extra finanziaria

L’obbligo di rendicontazione dell’informativa extra-finanziaria

L’emanazione del Decreto Legislativo 254/2016, che attua la Direttiva 2014/94/UE, ha introdotto l’obbligo di rendicontazione dell’informativa extra-finanziaria (o non finanziaria) per alcune tipologie di imprese.
La survey ‘Informativa extra finanziaria: da compliance a governance strategica dei rischi e delle opportunità’ condotta da KPMG e Nedcommunity, indaga come le imprese soggette alla normativa, nel corso del 2018, si sono impegnate a predisporre una dichiarazione non finanziaria, nel rispetto dell’obbligo normativo.

L’analisi KPMG e Nedcommunity sulla rendicontazione non finanziaria sulle imprese

L’analisi di KPMG e Nedcommunity, condotta su un campione di 205 aziende di differenti settori, ha riguardato diversi aspetti di rendicontazione, sia di carattere generale, come le scelte di collocazione e la struttura del documento di rendicontazione, sia di carattere più tecnico, come le politiche praticate e i rischi identificati

Il campione comprende, da un lato, aziende che si sono trovate per la prima volta a raccogliere e analizzare dati e informazioni relativi alle tematiche di sostenibilità (il 59% del campione), dall’altro, aziende che già avevano una prassi di rendicontazione di informazioni non finanziarie e che si sono attivate nel rendere la propria informativa non finanziaria compliant al Decreto.

Nell’esaminare i singoli documenti pubblicati sono stati presi in considerazione gli standard utilizzati, le modalità di comunicazione delle politiche (praticate o formalizzate) e le metodologie di identificazione dei rischi ESG (Environmental, Social and Governance). Sono state approfondite, inoltre, le pratiche di rendicontazione adottate rispetto ad alcuni temi ritenuti maggiormente significativi dal Decreto 254, quali la lotta alla corruzione, i diritti umani, la diversity e il climate change.

Il lavoro è stato realizzato al fine di sottolineare questo importante momento di cambiamento della rendicontazione non finanziaria, con l’obiettivo di identificare quali siano state le principali scelte intraprese dalle aziende in tale contesto. 

Le imprese e l’obbligo di Dichiarazione Non Finanziaria: i temi più rilevanti, le metodologie, la governance.

Lo studio ‘Informativa extra finanziaria: da compliance a governance strategica dei rischi e delle opportunità’ sull’obbligo della rendicontazione extra-finanziaria evidenzia i temi più rilevanti per le imprese:

  • il personale (salute e sicurezza 75%, sviluppo capitale umano 72% e promozione della diversità 65% del campione)
  • l’ambiente (climate change 58%, efficienza energetica 57%, gestione dei rifiuti 43%)
  • l’anticorruzione (62%) 
  • i rapporti con la comunità (60%)
  • la tutela dei diritti umani (52%) 

Dall’analisi sulla rendicontazione non finanziaria delle imprese emerge inoltre che, seppur con un’applicazione variegata, tutte le aziende hanno adottato gli standard di rendicontazione del Global Reporting Initiative identificando, come previsto dal Decreto 254, i propri temi rilevanti. 

Tra le principali evidenze emerse: il 70% del campione delle imprese abbia scelto di pubblicare la Dichiarazione Non Finanziaria come relazione distinta; il 21% ha dedicato una sezione specifica della Relazione sulla Gestione e solo il 9% ha dedicato alla Dichiarazione una sezione della Relazione sulla Gestione che rimanda ad altre sezioni del documento. Emerge inoltre che il 70% delle aziende analizzate ha deciso di dotarsi di almeno una politica formalizzata relativa agli ambiti previsti dal Decreto, nell’80% dei casi riferita alle tematiche ambientali. 

La definizione di una governance strutturata della sostenibilità risulta una prassi in fase di sviluppo. Infatti, solo il 16% del campione ha istituito un comitato endo-consiliare di sostenibilità, mentre un ulteriore 14% ha delegato le responsabilità dei temi ESG ad un comitato preesistente (nella maggioranza dei casi al Comitato Controllo e Rischi).  

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