La ‘Quarta rivoluzione industriale’: il contesto italiano

'Quarta rivoluzione industriale’: il contesto italiano

L’industry 4.0 tra incertezze e nuove opportunità

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Carmelo-Mariano

Partner, Head of Industrial Manufacturing

KPMG in Italy

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Verso la ‘Quarta rivoluzione industriale’: il contesto italiano

In uno scenario sempre più complesso e incerto, sono in tanti a sostenere che la ricetta consiste nel fidarsi sempre di più delle macchine. L’economista Herbert Simon sosteneva che abbiamo una razionalità limitata, nel senso che le nostre capacità cognitive non si sono evolute al punto tale da consentirci di dominare pienamente la complessità in cui viviamo.

Ma la complessità non deve spaventare. Viviamo in un mondo in cui possiamo acquisire tantissimi dati da tutto ciò che ci circonda: Internet ci mette a disposizione informazioni sulle condizioni di funzionamento di un impianto industriale, su un prodotto, sul modo in cui questo viene utilizzato dal consumatore. Abbiamo tantissime informazioni e il machine learning offre una potenza computazionale enorme per analizzare questi dati, utili per supportare decisioni. Siamo convinti che la capacità di competere e di stare sul mercato si basi proprio su questa capacità di trasformare e dominare l’enorme mole di dati provenienti dalla fabbrica, dal prodotto, dal mercato e di trasformarli in informazioni che consentono di anticipare ciò che può avvenire. Ecco perché Analytics e machine learning sono gli strumenti fondamentali di cui un’azienda si deve dotare per affrontare la complessità, l’incertezza e l’imprevedibilità del mercato.

Industria 4.0 rappresenta un’opportunità: è emerso chiaramente anche da una ricerca condotta da KPMG in occasione della III Biennale Innovazione (evento organizzato dall’Università Ca’ Foscari in collaborazione con le otto Università del Triveneto).KPMG ha intervistato un panel di oltre 200 aziende e la maggior parte, circa il 70% degli intervistati, ha confermato che l’Industria 4.0 è un’opportunità. L’ Italia sta uscendo da un decennio di crisi, caratterizzato da delocalizzazioni e deindustrializzazione e Industria 4.0 è un fenomeno che per la prima volta dà un impulso alle vocazioni industriali del Bel Paese. Il Piano Calenda è un primo segnale per far partire gli investimenti e un esempio di politica industriale moderna. È necessario essere realisti: se da un lato è vero che Industria 4.0 rappresenta un’opportunità, dall’altro lato – come emerge dalla ricerca KPMG – è necessario far fronte a una situazione di oggettivo ritardo rispetto ad altri paesi.

I motivi del ritardo sono tanti: chi parla di problemi strutturali, chi fa riferimento a un tessuto fatto da medie imprese con minori capacità di investimento o a problemi infrastrutturali.

Il problema è di tipo culturale: le aziende italiane hanno una maturità digitale inferiore a quella di altri paesi, che si somma alla minore propensione o apertura a certe tematiche. Sempre la ricerca KPMG ha evidenziato che gli ostacoli non sono economici – la tecnologia oggi è accessibile – ma culturali, per carenza di competenze all’interno dell’azienda: le organizzazioni non hanno la capacità di capire la portata di questo cambiamento e non sanno come iniziare un nuovo percorso.

 

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