Dai bilanci dei principali gruppi bancari italiani del primo semestre del 2025 emergono risultati positivi: il campione oggetto di analisi segna un nuovo record degli utili, gli impieghi verso la clientela sono in espansione e, nonostante il contesto macroeconomico e geopolitico estremamente incerto, la qualità del credito si conferma su livelli molto positivi, con crediti deteriorati ai minimi storici. Gli effetti di medio-lungo periodo degli shock che hanno colpito l’economia globale negli ultimi anni causano, tuttavia, un incremento delle sofferenze.
Il costante impegno dei gruppi bancari in termini di razionalizzazione delle strutture e di contenimento dei costi ha portato ad un miglioramento degli indicatori di efficienza e ad una ulteriore riduzione del Cost/Income Ratio.
Redditività
Nel primo semestre del 2025 gli impieghi verso la clientela dei gruppi bancari analizzati registrano un incremento del 2,4%, a fronte di debiti verso la clientela in lieve riduzione (-0,6%) e di titoli in circolazione in calo dello 0,8%.
La flessione dei tassi di riferimento stabilita dalla Banca Centrale Europea a partire dalla seconda metà del 2024 ha avuto impatti sui bilanci dei gruppi bancari del campione analizzato. Nei primi sei mesi del 2025 il margine di intermediazione segna una flessione dell’1,9%, per effetto del calo del margine d’interesse (-4,7%) e dei profitti da attività finanziarie (-2,8%), a fronte dell’incremento delle commissioni nette (+3,9%).
I gruppi analizzati registrano a livello aggregato un utile di esercizio pari a 15,6 miliardi di Euro (+13,4% rispetto al primo semestre del 2024), con un ROE che si attesta all’8,2%, in miglioramento di 0,5 punti percentuali rispetto a quanto osservato nei primi sei mesi del 2024.
Qualità del credito
La dinamica delle non performing exposure conferma il trend positivo registrato negli ultimi anni: le esposizioni deteriorate nette si confermano ai minimi storici, attestandosi a 17,1 miliardi di Euro (-0,1% vs dicembre 2024), con andamenti contrastanti delle diverse categorie: le inadempienze probabili e i crediti scaduti si sono ridotti rispettivamente dell’1,1% e del 13,7%, mentre le sofferenze hanno segnato un incremento dell’8,7%. In questo contesto, l’NPE Ratio lordo si attesta al 2,6%, stabile rispetto al dato di dicembre 2024.
Le rettifiche di valore su crediti hanno registrato una flessione dell’11,3% nel primo semestre del 2025, attestandosi a 1,5 miliardi di Euro.
Il livello di copertura delle non performing exposure registra un lieve incremento (+0,4 punti percentuali rispetto a dicembre 2024), attestandosi al 49,3%.
Efficienza
Il tema della razionalizzazione e del contenimento dei costi rimane centrale per il settore bancario, soprattutto in una fase in cui la riduzione dei tassi di riferimento potrebbe avere qualche impatto sulla marginalità degli operatori. Nel primo semestre del 2025 le spese per il personale si sono ridotte dell’1,8% e le altre spese amministrative del 10,4%, mentre i costi operativi hanno registrato una flessione del 6,9%. Il calo dei costi operativi ha più che compensato la riduzione del margine di intermediazione, portando il Cost/Income Ratio ad attestarsi al 41,1%, in diminuzione di 2,2 punti percentuali.
Coefficienti patrimoniali
I gruppi bancari analizzati rispettano ampiamente i requisiti patrimoniali stabiliti dalle autorità di vigilanza, sia in termini di CET1 Ratio (in media 15%), sia in termini di Total Capital Ratio (in media 19,7%), entrambi sostanzialmente stabili nel primo semestre del 2025.
L'andamento del CET1 Ratio è dovuto all’incremento del capitale primario di classe 1 (+3,2%) più che proporzionale rispetto all’aumento registrato dalle attività ponderate per il rischio (+2,8%), determinato sostanzialmente da un’analoga crescita dei crediti verso clientela (+2,4%).
Sono queste le principali evidenze dell’analisi di bilancio condotta su un campione dei prinicpali gruppi bancari italiani, che rappresentano circa il 65% del sistema bancario italiano in termini di totale attivo consolidato.