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La dinamica demografica è una delle sfide globali più importanti.

Negli ultimi decenni a livello globale si sono registrati significativi cambiamenti demografici che stanno portando ad un graduale incremento della longevità della popolazione. A novembre 2022 la popolazione mondiale ha raggiunto gli 8 miliardi di persone ed entro il 2030 si arriverà a 8,5 miliardi di persone. Il numero degli over-65 da 674 milioni nel 2018 raggiungerà nel 2030 il miliardo, vale a dire oltre un over-65 ogni 10 abitanti.

L’Italia si caratterizza per avere una popolazione mediamente molto longeva (l’aspettativa di vita è di circa 80,1 anni per gli uomini e 84,7 per le donne nel 2021) e con una quota di over-65 tra le più alte al mondo: nel 2020 erano circa 14,1 milioni (23,3% del totale) e sono previsti crescere ininterrottamente fino al 2040, quado si stima saranno 19,2 milioni (33,6% del totale).

L’incremento della longevità comporterà una progressiva, ma strutturale, evoluzione dei comportamenti, dei bisogni, delle relazioni e di specifiche esigenze sanitarie, assistenziali e di prevenzione. Dal punto di vista dei comportamenti si assisterà ad un progressivo superamento del paradigma delle tre fasi di vita ‘studio, lavoro, pensione’, le quali si riproporranno nel ciclo della vita, con un continuous learning alternato all’evoluzione dell’attività lavorativa.

In questo contesto gioca un ruolo fondamentale l’evoluzione della tecnologia e delle competenze umane e gli esseri umani di tutte le età sono chiamati a fare crescere le proprie competenze tecnologiche e a far leva sulle capacità umane distintive per rimanere al passo con l’innovazione e continuare a fornire un contributo a valore aggiunto alla società.

I longevi di oggi sono felici, non si sentono ‘anziani’, sono sempre più connessi digitalmente, e possono rappresentare un’importante risorsa per il futuro del Paese

La longevità come opportunità per il Paese

Tutti gli aspetti legati all’aumento della longevità della popolazione italiana sono tradizionalmente trattati come fattori negativi, assumendo implicitamente che il fenomeno si configuri come un ostacolo per la collettività. In realtà, la longevità rappresenta un’importante opportunità per il Paese da due punti di vista fra loro complementari:

  • L’economia della longevità. I longevi detengono una quota rilevante della ricchezza complessiva degli individui, hanno un reddito medio ed un livello di consumi più elevato rispetto alle altre coorti di età e dei bisogni in evoluzione. L’economia della longevità offre importanti potenzialità, in termini di domanda emergente di beni e servizi per tutti i settori, quali, ad esempio, quelli sanitari e assistenziali, residenziali, culturali, ricreativi, viaggi e turismo, domotica, alimentazione e educazione.
  • Il circolo virtuoso. Con l’aumento della longevità emerge una fascia di popolazione che, in media e a differenza del passato, gode di buona salute, ha un’importante esperienza a livello lavorativo, tempo ed energie da mettere a disposizione del Paese in diverse forme, dalla condivisione delle esperienze con i più giovani, all’imprenditorialità, al contributo sociale nei confronti delle fasce di popolazione più deboli e dell’ambiente e in tante altre opportunità. Ne consegue che esiste un enorme potenziale trovando il modo di beneficiare di queste risorse, attivando un circolo virtuoso che massimizzi il contributo che queste persone possono offrire alla collettività, mantenendosi allo stesso tempo attive e riducendo i rischi relativi al peggioramento della loro salute fisica e mentale dovuto ad una prematura inattività o ridotta socialità, con ricadute positive sia sui singoli individui, sia sulla collettività. L’attivazione del circolo virtuoso contribuirebbe, inoltre, significativamente al dialogo intergenerazionale, aspetto fondamentale in considerazione dell’evoluzione demografica e della necessità di promuovere ‘una coesistenza continua’ e di mutuo beneficio tra generazioni.

Individui, imprese, istituzioni: le azioni da intraprendere

L’incremento della longevità e le trasformazioni tecnologiche stanno cambiando i tradizionali paradigmi del modo di vivere e di lavorare, a cui siamo ancorati da anni. Per beneficiare dell’incremento della longevità e attivare il circolo virtuoso descritto in precedenza, sarà necessario che individui, imprese ed istituzioni facciano la loro parte.

È essenziale che gli individui affrontino l’aumento della longevità con un approccio positivo, propositivo e flessibile, con un mindset aperto e orientato al futuro, che colga ogni evoluzione come un’opportunità di apprendimento e di crescita personale. Dall’altra parte le imprese sono chiamate a creare e gestire multipli punti di ingresso in azienda, sviluppando i processi di formazione di tutte le risorse in ottica continua ed inclusiva e garantendo flessibilità, coniugando le esigenze aziendali con l’evoluzione del percorso degli individui.

Per i governi l’incremento della longevità e il progresso tecnologico rappresentano delle sfide chiave che richiedono di concentrare maggiori sforzi per incoraggiare la creazione di nuovi posti di lavoro, favorire ed incentivare la conoscenza e l’incremento del risparmio a fini previdenziali e far evolvere l’approccio del sistema sanitario dalla cura verso la prevenzione.

L’incremento della longevità è un dono e rappresenta una grande opportunità per gli individui, le imprese, il sociale ed il Paese. È il momento di mobilitarsi ed attrezzarsi per coglierla.

 

Questi temi sono approfonditi nel saggio ‘Longevità, un’opportunità per il Paese’, a cura di Giulio Carlo Dell'Amico, Partner di KPMG, Italian Lead del KPMG Global Strategy Group e Responsabile per l’Italia della practice Asset & Wealth Management, contenuto nel volume Progetto Macrotrends 2022-2023 ‘Il nuovo (dis)ordine globale’ di Harvard Business Review Italia.