M&A in Italia nei primi nove mesi 2016: il rapporto KPMG Corporate Finance
Mercato in crescita
Nei primi 9 mesi del 2016, concluse 551 operazioni per un controvalore 39,2 miliardi di euro.
Milano, 28 settembre 2016
Il mercato M&A italiano nel terzo trimestre del 2016 ha registrato 551 operazioni per un controvalore di 39,2 miliardi di euro, in aumento del 56% rispetto ai 25 miliardi dei primi 9 mesi del 2015. In particolare nel terzo trimestre (luglio – settembre 2016) si sono registrate operazioni per quasi 14 miliardi di euro di controvalore.
L’interesse degli investitori esteri verso gli asset italiani resta elevato: dall’inizio dell’anno si sono registrate 179 operazioni in ingresso per un controvalore di circa 13 miliardi di euro. Tra le categorie di bidder più attivi troviamo i fondi di Private Equity tra cui CVC Capital Partners, BC Partners e Macquarie European Infrastructure, che hanno acquisito rispettivamente Sisal, Cigierre, Hydro Dolomiti. Molto significative inoltre alcune operazioni effettuate da player industriali, tra cui la più rilevante è stata l’acquisizione di Italcementi da parte di Heidelberg Cement (1,6 miliardi per il 45%), a cui è seguito il lancio dell’Offerta Pubblica di Acquisto che terminerà il 30 settembre, portando il controvalore complessivo della transazione a circa 3,7 miliardi di euro.
Segnali interessanti di ripresa anche sul versante delle operazioni Italia su estero con l’M&A che torna ad essere utilizzato dalle aziende come strumento di internazionalizzazione. Nei primi 9 mesi dell’anno si sono registrate 110 acquisizioni oltreconfine per un controvalore di 11,8 miliardi di euro. Oltre
all’acquisizione del gruppo PartnerRe da parte di Exor, società d’investimento della famiglia Agnelli, che, con i suoi 6,9 miliardi di euro di controvalore, risulta anche l’operazione più significativa conclusa nel periodo, sempre sulla direttrice Italia su Estero occorre ricordare l’acquisizione di Grand Marnier da parte di Campari per un controvalore complessivo di circa 483 milioni e l’operazione messa a segno da Chiesi Farmaceutici, che ha rilevato la divisione cardio della statunitense The Medicines Company per un controvalore di 792 milioni di euro.
Il segmento delle operazioni di consolidamento M&A Italia su Italia ha fatto registrare 262 operazioni chiuse per un controvalore di 14,4 miliardi di euro. Il settore maggiormente coinvolto è l’Energy & Utilities con un controvalore di 4,8 miliardi di euro, quasi interamente riferito alle operazioni di riorganizzazione all’interno del Gruppo Enel. Il Financial Services oltre a beneficiare di un processo di consolidamento che ha visto gli aumenti di capitale effettuati da Fondo Atlante in Banca Popolare di Vicenza e in Veneto Banca (rispettivamente 1,5 miliardi di euro e 1 miliardo di euro), è influenzato dalle dinamiche di cessione di attività non core degli istituti finanziari al fine di migliorare i propri indici di liquidità e solidità patrimoniale.
A livello settoriale, se il Consumer Market risulta il comparto più dinamico con 155 operazioni completate per un controvalore di circa 7,8 miliardi di euro, il segmento che rappresenta il maggior peso relativo sul controvalore totale è il Financial Services (11,9 miliardi di euro, pari al 31,2% del controvalore totale). Risulta altrettanto attivo il settore Support Services & Infrastructure con circa 6 miliardi di controvalore e 73 operazioni. Tra queste ricordiamo l’acquisizione del 51% di A4 Holding (società concessionaria, tra le altre, dell’autostrada Serenissima) da parte dell’operatore spagnolo Abertis S.A. per 594 milioni, la quotazione sul mercato azionario di ENAV per una raccolta totale di circa 834 milioni e le acquisizioni effettuate dal Gruppo Gavio sia in Italia che all’estero (rispettivamente in Itinera e Primav Infraestrutura). Si segnala in chiusura nei prossimi mesi l’acquisizione dell’Aeroporto di Nizza da parte di Atlantia, per poco meno di 1 miliardo.
Grande fervore si è riscontrato nel settore dell’Editoria & Media che ha visto la competizione tra Cairo Communication e International Media Holding per l’acquisizione di RCS Media Group. Dopo una serie di rialzi, Cairo si è aggiudicato il controllo per un controvalore superiore ai 300 milioni di euro. Particolarmente interessanti risultano anche l’acquisizione da parte di Arnoldo Mondadori della divisione vertical content del Gruppo Banzai per 24 milioni e la cessione del quotidiano il Tempo alla famiglia Angelucci. Tra le operazioni in pipeline, segnaliamo la fusione di Italiana Editrice (casa editrice di “La Stampa” e “Il Secolo XIX”) in L’Espresso.
Nel 2016 i mercati azionari sono stati caratterizzati da forte incertezza, principalmente a causa della Brexit, delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, del referendum costituzionale e da un quadro macroeconomico europeo in rallentamento. Rispetto ad un 2015 da record per le IPO, tale incertezza ha spinto alcune società potenzialmente interessate alla quotazione a rinviare il processo, in attesa di momenti caratterizzati da minore volatilità. Ad oggi, si sono registrate 13 quotazioni tra cui, oltre alla già citata Enav, troviamo la collocazione del 59,7% del capitale di Coima Res, società di investimento immobiliare della famiglia Catella, con una raccolta che si è attestata a circa 215 milioni di euro e il debutto in borsa di Technogym, che ha collocato il 28,8% del capitale raccogliendo circa
186 milioni di euro.
Le acquisizioni effettate dai fondi di Private Equity sono state 76, per un
controvalore complessivo di 5,2 miliardi di euro. Si registrano 30 operazioni
di operatori esteri su territorio nazionale per un controvalore di circa 3,3
miliardi. Tra i principali deal ricordiamo la formalizzazione dell’acquisizione del 100% del capitale di Sisal da parte di CVC Capital Partners per un controvalore di 330 milioni (Equity Value, a fronte di un Enterprise Value pari ad 1 miliardo di euro) e la cessione di Grandi Stazioni S.p.A. alla cordata formata da Antin Infrastructure, ICAMAP e BG Asset Management per un controvalore di 953 milioni di euro. I Private Equity italiani hanno concluso più operazioni, ma con un controvalore medio inferiore (41 operazioni per un totale di 2 miliardi). Da segnalare l’attività del fondo Ambienta all’estero, con l’acquisizione di società in Germania, Svizzera e Gran Bretagna.
La pipeline relativa alle operazioni annunciate si attesta su un controvalore stimato intorno ai 14 miliardi, al netto delle potenziali cessioni di Pioneer Investments Management, tornata sul mercato dopo il mancato accordo con Banco Santander, e di Esselunga, al centro dell’interesse di grandi gruppi industriali e finanziari, operazioni che dovrebbero concludersi nel corso del 2017. Alla luce di queste previsioni, le attese per fine anno risultano essere in linea con la chiusura del 2015, intorno ai 55 miliardi di euro di controvalore.
Per Max Fiani, Partner KPMG e coordinatore del Rapporto M&A “Il mercato in questi primi nove mesi dell’anno è stato molto vivace, ma se guardiamo alla fine dell’anno. Permangono molti elementi di incertezza e volatilità soprattutto a livello di scenario macro economico. Per questo crediamo che l’M&A italiano si confermerà sui livelli dell’anno precedente. A meno di sorprese, dunque, il grande salto in avanti del nostro mercato sopra i 60 miliardi di euro, crediamo che debba essere rinviato.”
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