Il 2024 ha segnato un nuovo rallentamento per il mercato fintech a livello globale, soprattutto a causa delle preoccupazioni legate all'incertezza geopolitica e agli elevati tassi di interesse.
Gli investimenti globali nel settore fintech sono scesi dai 62,3 miliardi di dollari del secondo semestre del 2023 (2.287 operazioni) ai 51,8 miliardi di dollari dei primi sei mesi del 2024 (2.254 operazioni), il valore più basso dal primo semestre del 2020. Tutte le aree geografiche hanno registrato un calo notevole degli investimenti fintech, con la regione EMEA che ha fatto segnare la riduzione più netta, passando da 19,2 miliardi di dollari a 11,4 miliardi di dollari. Stati Uniti e ASPAC hanno registrato cali modesti, da 38,6 miliardi di dollari a 36,7 miliardi di dollari nelle Americhe e da 4,6 miliardi di dollari a 3,6 miliardi di dollari nell'ASPAC.
La flessione dei controvalori è stata in parte dovuta alla riduzione del numero di big deal, con gli investitori fintech che hanno mostrato notevole cautela. A livello globale, nei primi sei mesi del 2024 si sono conclusi solo cinque mega deal da oltre un miliardo di dollari nel settore fintech, tutti buyout. Le Americhe hanno visto concludersi quattro di questi accordi, tra cui Worldpay (12,5 miliardi di dollari) ed EngageSmart (4 miliardi di dollari) negli Stati Uniti e Nuvei (6,3 miliardi di dollari) e Plusgrade (1 miliardo di dollari) in Canada. Il quinto mega deal del semestre si è concluso nel Regno Unito, l'acquisizione da 4 miliardi di dollari del gruppo IRIS Software. Nel Regno Unito si è chiuso anche il più grande accordo di Venture Capital nel settore fintech del primo semestre del 2024, un aumento di 999 milioni di dollari da parte di Abound.
Se il controvalore degli investimenti fintech ha segnato un nuovo calo, qualche segnale di ottimismo arriva dall’andamento del volume dei deal: sia le Americhe, inclusi gli Stati Uniti, sia la regione ASPAC hanno visto aumentare il volume di accordi conclusi tra il secondo semestre del 2023 e il primo semestre del 2024. Nell’area EMEA, invece, si è osservato un calo dei volumi, da 804 a 689 nei primi sei mesi del 2024.
A livello settoriale, i pagamenti hanno continuato ad attrarre la quota maggiore di investimenti fintech a livello globale, con 21,4 miliardi di dollari nel primo semestre del 2024. Il segmento Regtech, invece, è stato l'unico a registrare un aumento degli investimenti nella prima metà del 2024, con 5,3 miliardi di dollari, un valore già superiore al totale del 2023. A livello tecnologico, l'intelligenza artificiale ha continuato ad attrarre l’interesse degli investitori, in particolare negli Stati Uniti, sia come strumento per migliorare l'efficienza operativa sia come mezzo per ridurre i costi.
L'interesse per l'intelligenza artificiale spinge gli investimenti nel settore fintech
Rispecchiando una tendenza osservata più in generale a livello globale, l'intelligenza artificiale è stata al centro dell’attenzione degli investitori fintech nel primo semestre del 2024, in particolare nelle Americhe. Gli Stati Uniti in particolare hanno visto concludersi quattro grandi accordi incentrati sull'intelligenza artificiale: la compagnia assicurativa Corvus è stata acquisita da Travellers per 427 milioni di dollari, la piattaforma Spiff è stata acquisita da Salesforce per 419 milioni di dollari, la società Ramp ha raccolto un round di Venture Capital da 150 milioni di dollari e la piattaforma di gestione degli investimenti FundGuard ha raccolto un round di finanziamento di Venture Capital da 100 milioni di dollari. Anche la società cinese di dati sulla sostenibilità basata sull'intelligenza artificiale MioTech ha raccolto un round di VC da 150 milioni di dollari nel primo semestre del 2024.
Dopo un 2023 debole, recuperano gli investimenti nei pagamenti e nel regtech
Sia il settore dei pagamenti sia il regtech hanno registrato una netta crescita degli investimenti nel primo semestre del 2024. Il segmento dei pagamenti ha attratto 21,4 miliardi di dollari di investimenti nel primo semestre del 2024, rispetto ai 22,7 miliardi di dollari registrati durante tutto il 2023, mentre il segmento regtech ha attratto 5,3 miliardi di dollari di investimenti, rispetto ai soli 3,4 miliardi di dollari registrati durante tutto il 2023. Per contro, gli investimenti in insurtech hanno segnato una decisa battuta d’arresto, con 1,6 miliardi di dollari di investimenti, meno di un quarto degli 8,2 miliardi di dollari registrati nel 2023.
La regione EMEA registra un calo degli investimenti fintech del 40%
Gli investimenti nel settore fintech nella regione EMEA sono scesi del 40% nel primo semestre del 2024, da 19 miliardi di dollari a 11,4 miliardi di dollari. L’incertezza geopolitica, anche in attesa dell’esito delle elezioni in UE, nel Regno Unito e in Francia, combinata con gli elevati tassi di interesse, ha mantenuto gli investimenti piuttosto contenuti. Il Regno Unito ha rappresentato la quota maggiore di investimenti fintech nella regione EMEA (7,3 miliardi di dollari), tra cui si segnalano l'acquisizione da 4 miliardi di dollari della società di software finanziario IRIS Software Group da parte di Leonard Green, la raccolta di Venture Capital da 999 milioni di dollari da parte della piattaforma di mercato per le PMI Abound e una raccolta di 621 milioni di dollari da parte della neobank Monzo.
Nella Top 10 europea compare anche un’operazione in ambito fintech italiana, l’accordo tra Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI per la realizzazione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali, che si pone l’obiettivo di far nascere il secondo polo della monetica in Italia.
Le prospettive per il primo semestre del 2024
Anche nella seconda parte del 2024 si prevede che gli investimenti fintech rimarranno contenuti, per effetto degli alti tassi di interesse e del conseguente elevato costo del capitale, oltre che per l’incertezza legata all’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. L'intelligenza artificiale sarà probabilmente l'area di investimento più attrattiva. Il volume delle transazioni potrebbe aumentare nel secondo semestre dell’anno, ma le dimensioni medie delle operazioni rimarranno probabilmente contenute rispetto al trend storico.