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Negli ultimi anni il mondo ha affrontato una serie di discontinuità, dalla pandemia, al conflitto in Ucraina, alla crisi energetica, all’inflazione, all’aumento dei tassi di interesse, che hanno aumentato il livello di incertezza.

Oggi la sfida per le aziende e la politica è tornare ad una crescita sostenibile e di lungo periodo.

Alcuni dei maggiori timori inflazionistici sono stati mitigati da un'azione politica più diretta e proattiva, orientata in particolare a ridurre l'aumento dei prezzi dell'energia. Ci sono anche segnali che i prezzi di altre materie prime e beni del settore alimentare stanno finalmente iniziando a diminuire, aiutando i consumatori e gli imprenditori che hanno dovuto affrontare una significativa stretta finanziaria.

È probabile che le azioni intraprese nei prossimi mesi svolgano un ruolo significativo nella ripresa economica mondiale.

I livelli di occupazione dovrebbero rimanere solidi, nonostante i recenti annunci di tagli di posti di lavoro nel settore tecnologico, segno che la rigidità del mercato del lavoro affrontata dopo la pandemia non mostra segni di allentamento.

I buoni dati sull'occupazione sono spesso presentati come un esempio delle vivaci condizioni di mercato, ma possono anche riflettere le sfide che le banche centrali stanno affrontando, tra aspettative salariali, condizioni di credito inasprite e il pericolo che qualsiasi cambiamento nel conflitto con l’Ucraina potrebbe portare in termini di inflazione.

La ripresa del mercato del lavoro, combinata con il risparmio delle famiglie relativamente elevato, soprattutto in Europa e nelle Americhe, lascia presagire una ripresa dei consumi robusta, che potrebbe portare ad una crescita interna lenta ma costante nei mercati chiave.

Il Global Economic Outlook di KPMG si basa su un'analisi dettagliata delle tendenze e dei modelli degli specialisti economici delle firm KPMG in tutto il mondo. L’analisi dei dati e soprattutto le previsioni non sono una scienza esatta, ma possono offrire una buona indicazione di ciò che accadrà e dovrebbero supportare i leader aziendali in una maggiore comprensione dei complessi mercati di oggi, consentendo loro di sviluppare strategie più solide incentrate sull'obiettivo finale di un ritorno a una crescita sostenibile e globale.

Italia: cauto ottimismo mentre le prospettive migliorano

Nonostante la crescita debole, l’Italia sembra possa evitare la recessione tecnica nella prima metà dell'anno. La forte crescita degli investimenti sarà supportata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma l’entità del debito pubblico potrebbe comportare rischi se la BCE dovesse decidere per una politica monetaria ulteriormente restrittiva.

Poiché il forte aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia ha eroso il valore dei redditi delle famiglie, l'economia italiana ha rallentato in maniera decisiva alla fine del 2022. Il PIL è diminuito dello 0,1% nel quarto trimestre del 2022, trainato da un calo dei consumi che sono diminuiti dell'1,6%. L'Italia è stata molto esposta alla crisi energetica lo scorso anno, a causa della forte dipendenza dal gas russo che rappresentava il 40% delle importazioni totali di gas all'inizio del 2022. Tuttavia, questo numero è sceso a solo il 10% alla fine dell'anno poiché sono state incrementate le importazioni da altri paesi.

Il sentiment delle imprese è stato in parte rafforzato dagli investimenti del PNRR, del valore di 210 miliardi di euro, annunciato nel 2021 e finanziato dai fondi EU Next Generation, che durerà fino al 2026, grazie al quale il governo italiano potrà investire in una vasta gamma di settori, tra cui  quello energetico e quello del4le infrastrutture. Questo pacchetto di spesa dovrebbe guidare la crescita degli investimenti e dell'economia nel corso degli anni a venire.

Tassi più elevati della BCE potrebbero mettere in discussione la sostenibilità dello stock di debito pubblico italiano. Gli ultimi dati trimestrali di Eurostat mostrano che l’Italia ha un significativo onere del debito, con un rapporto debito/PIL che si attestava al 147% nel terzo trimestre del 2022, il secondo più grande nella zona euro dopo la Grecia e significativamente al di sopra della media dell'Eurozona del 93%.

Lo spread tra i rendimenti governativi italiani e tedeschi è rimasto stabile, tuttavia, i continui aumenti dei tassi di riferimento potrebbero aumentare il costo del denaro per l'Italia. Una crisi del debito è improbabile, ma se gli oneri finanziari italiani dovessero divergere nettamente dalla Germania, questo potrebbe potenzialmente costringere il governo ad una stretta fiscale

Il mercato del lavoro italiano rimane resiliente nonostante l’indebolimento dell'economia: secondo gli ultimi dati di Eurostat la disoccupazione è stabile al 7,9%, mentre secondo l'Istat i salari sono cresciuti del 2,2%. È facile aspettarsi un mercato del lavoro indebolito, a causa del rallentamento dell’attività economica quest'anno, con previsioni di disoccupazione che salgono ad una media dell'8,2% nel 2023 e dell'8,7% nel 2024.