Nuovi reati presupposto

In data 29 novembre 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. 8 novembre 2021, n. 184 (in attuazione della legge delega 22 aprile 2021, n. 53 recante 'Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea'). In particolare, tale intervento si è reso necessario per adeguare la normativa nazionale alla Direttiva 17 aprile 2019, n. 2019/713/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dedicata alla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti.

All’articolo 1 del decreto viene fornita una definizione delle fattispecie oggetto delle novità normative, e in particolare di ‘strumento di pagamento diverso dai contanti’, di ‘dispositivo, oggetto o record protetto’, di ‘mezzo di scambio digitale’ e di ‘valuta virtuale’.

Novità normative in materia di riciclaggio e autoriciclaggio

In data 30 novembre 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. 30 novembre 2021, n. 1195 che recepisce la direttiva (UE) 2018/1673 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla lotta al riciclaggio mediante diritto penale.

La normativa in esame introduce modifiche al codice penale e, in particolare, alla fattispecie di ricettazione (art. 648 c.p.), riciclaggio (art. 648 bis c.p.), impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648 ter c.p.), autoriciclaggio (art. 648 ter.1 c.p.).

Più specificamente, per tali fattispecie sono previsti:

  • l’ampliamento del catalogo dei reati presupposto, che ora comprende anche i delitti colposi e le contravvenzioni punite con l’arresto superiore nel massimo a un anno o nel minimo a sei mesi;
  • una diversa risposta sanzionatoria a seconda che il reato presupposto consista in un delitto o in una contravvenzione.

Inoltre, per quanto riguarda la ricettazione sono previsti:

  • una aggravante, qualora il fatto sia stato commesso nell’esercizio di una attività professionale;
  • una nuova ipotesi di ricettazione di speciale tenuità, qualora il reato presupposto sia costituito da una qualsiasi contravvenzione.

L’estensione dei reati presupposto in materia di riciclaggio e autoriciclaggio ai delitti colposi può determinare la necessità di una revisione del MOG (Modello Organizzativo Gestionale) con riferimento ai delitti colposi mappati nello stesso. 

ESG: potenziali implicazioni sulla responsabilità amministrativa dell’Ente

Nella prospettiva di un approccio integrato ai rischi di conformità, numerose e significative sono le correlazioni tra i Modelli 231 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Innanzitutto, la presenza del Modello 231 rientra nei parametri ESG (in particolare nella Governance) quale strumento di sostenibilità: si rammenta, difatti, che in base al D.lgs. 254/2016, in merito alla Dichiarazione Individuale di carattere non finanziario (DNF), che l’informativa contenuta nella DNF riguardi anche «il modello aziendale di gestione ed organizzazione delle attività dell’impresa, ivi inclusi i MOG 231 (adottati ai sensi dell’arti. 6, c. 1, let. a) del D.lgs. 231/01), anche con riferimento alla gestione dei suddetti temi». 

Secondariamente, l’adozione di un Modello 231, spingendo le aziende a gestire, ridurre o eliminare una serie di rischi-reato, costituisce una reale occasione di approcciare in modo proattivo le sfide della Responsabilità Sociale d’Impresa e della sostenibilità.