Gli investimenti globali in venture capital nel secondo trimestre del 2021 sono pari a 157,1 miliardi di Dollari, in aumento rispetto al trimestre precedente, grazie all’incremento fatto segnare in tutte le aree geografiche. Nel trimestre si sono conclusi 7.687 deal, un dato anch’esso in crescita rispetto ai primi tre mesi del 2021.

In Europa e nelle Americhe si sono toccati i massimi storici per effetto dei valori record registrati in diverse nazioni, come Stati Uniti, Australia, Paesi Bassi, Svizzera, Israele, India, Francia, Germania, Regno Unito, Brasile, Messico e Canada. Il mercato degli investimenti globali in venture capital rimane quindi molto attivo, sostenuto dalle valutazioni elevate, da una quantità significativa di liquidità disponibile sul mercato e dalla tenuta dell'attività di IPO.

Mega round di finanziamenti nelle Americhe, in Europa e in Asia

Nel secondo trimestre del 2021, diverse aree geografiche hanno attratto mega round di finanziamenti di venture capital, tra cui gli Stati Uniti (Waymo - 2,5 miliardi di Dollari, SpaceX - 1,2 miliardi, Epic Games - 1 miliardo), Indonesia (J&T Express - 2 miliardi di Dollari), India (BYJU - 1,5 miliardi di Dollari), Cina (Horizon Robotics - 1,5 miliardi di Dollari), Germania (Celonis - 1 miliardo di Dollari), Brasile (Nubank - 1,5 miliardi di Dollari) e Paesi Bassi (MessengerBird - 1 miliardo di Dollari). Gli investitori istituzionali e i private equity, invece, hanno alimentato il round di finanziamento da 2,75 miliardi di Dollari di Northvolt AB con sede in Svezia.

Gli investimenti di venture capital a livello globale, oltre ad evidenziare una crescente diversificazione dal punto di vista geografico, mostrano una notevole eterogeneità dal punto di vista settoriale: ad oggi, le industry che attraggono maggiori finanziamenti spaziano dall’energia alternativa al fintech, dai servizi B2B all’istruzione, dal gaming alla logistica e al settore aerospaziale.

Nel primo semestre del 2021 gli ‘unicorni’ superano il totale del 2020

Il secondo trimestre del 2021 ha visto un'impennata delle aziende che hanno raggiunto lo status di ‘unicorno’ a livello globale, portando il numero totale di unicorni nel 2021 ben al di sopra del precedente massimo annuale di 179 registrato nel 2018. La maggior parte degli ‘unicorni’ nel secondo trimestre del 2021 è concentrata negli Stati Uniti, ma la diversificazione geografica è piuttosto significativa, da Bitso in Messico a SafetyCulture in Australia, da Paidy in Giappone a GoStudent in Austria.

Aumentano gli investimenti di corporate venture capital

Nel secondo trimestre del 2021 gli investimenti di corporate venture capital sono stati consistenti in tutte le aree geografiche. La pandemia ha accelerato la trasformazione digitale in tutti i settori e le aziende si sono concentrate sull’innovazione. Molti operatori affermati a livello globale si sono resi conto che il modo migliore per favorire l’innovazione all’interno delle proprie realtà non è partire da zero, ma che l’approccio migliore potrebbe essere quello di collaborare o investire in startup che possano aiutare ad accelerare la trasformazione digitale per rispondere alle esigenze della ‘New Reality’.

Ottimismo sui mercati, anche alla luce delle progressive riaperture

Sebbene la pandemia non possa ancora considerarsi conclusa, emerge un crescente senso di ottimismo sui mercati. La distribuzione del vaccino contro il COVID-19 ha registrato un’accelerazione a livello globale e gli investitori si stanno concentrando sui settori che dovrebbero rimanere attraenti nel mondo post-pandemia. In quest’ottica, gli investimenti globali in venture capital si concentrano in particolare in alcuni settori che hanno segnato un’accelerazione in fase di pandemia, come fintech, delivery e servizi B2B. Gli investitori si aspettano che i principali cambiamenti nei comportamenti dei clienti causati dal COVID-19 verranno confermati nella nuova realtà post-pandemia e che le aziende continueranno a promuovere modelli di business innovativi anche dopo il COVID-19, alla luce dei vantaggi in termini di velocità, reattività e agilità.

Gli investimenti di venture capital in Europa toccano un nuovo massimo

Nel secondo trimestre del 2021 gli investimenti in venture capital in Europa hanno toccato un nuovo massimo per il quarto trimestre consecutivo, superando il record precedente grazie agli investimenti in NorthVolt, Celonis, MessengerBird, Trade Republic, Mollie, FlixBus, WeFox e Klarna. Le valutazioni delle società in tutta Europa hanno continuato ad aumentare, grazie ad un maggiore senso di ottimismo e ad un crescente interesse verso settori come l'e-commerce, il B2B, i servizi digitali e il fintech.

Nonostante la difficile IPO di Deliveroo, l'interesse verso le quotazioni pubbliche ha continuato a crescere in Europa, sia in termini di IPO che di transazioni SPAC.

Il Regno Unito continua a guidare gli investimenti in venture capital in Europa, trainati in parte dal forte programma di vaccinazione contro il COVID-19 e dalla fiducia delle aziende che iniziano a sentirsi più sicure nel mondo post-Brexit.

Si prevede che gli investimenti di venture capital in Europa rimarranno solidi nel terzo trimestre del 2021, in particolare in aree come fintech, healthtech, servizi B2B e cyber security.

Le prospettive del mercato globale del venture capital

Nel terzo trimestre del 2021 gli investimenti in venture capital dovrebbero rimanere consistenti nella maggior parte delle aree geografiche, data la notevole quantità di ‘dry powder’ sul mercato, la crescente partecipazione di investitori VC non tradizionali e l'attività IPO positiva. Settori come fintech, business productivity, salute e biotecnologie continueranno probabilmente ad attrarre investimenti significativi. Anche la cyber security potrebbe essere un settore di interesse per gli investitori.

Le tematiche ESG (Environmental, Social and Governance) avranno un ruolo di primo piano nelle scelte d’investimento, data la crescente importanza attribuita al tema della sostenibilità dalle aziende in tutto il mondo.

Si osserva già un aumento degli investimenti in aziende con modelli di business allineati ai criteri ESG, soprattutto in settori come i veicoli elettrici e il food tech, e in futuro è probabile che gli investimenti in queste aree continueranno a crescere.