Il 31 gennaio 2020 è iniziata una nuova era per l’Unione Europea, con l’uscita del Regno Unito e l’inizio di un periodo transitorio durato fino alla fine del 2020. A dicembre 2020 l’Europa e il Regno Unito hanno raggiunto un accordo che delineerà il futuro delle relazioni tra le due aree, con implicazioni in diversi ambiti, incluso il settore dei servizi finanziari.

La fine di questo periodo transitorio ha visto le banche con sede nel Regno Unito perdere i diritti derivanti dal ‘passaporto europeo’, con impatti importanti per questi istituti, ma con conseguenze più ampie nel medio termine che potrebbero portare a cambiamenti sostanziali nella struttura del sistema bancario europeo.

Questi effetti impattano soprattutto le banche d’investimento, poiché l’offerta di alcuni servizi nell’Area Euro è legata al possesso del ‘passaporto europeo’. Per continuare ad offrire i propri servizi ai clienti europei, gli istituti dovranno necessariamente spostare la sede dal Regno Unito ad uno dei paesi dell’Area Euro, con importanti ripercussioni operative, ma anche sul capitale, sulla liquidità e sulla profittabilità. Potrebbero, quindi, essere necessari aggiustamenti sui business model delle banche che saranno interessate da questi processi. Se, da un lato, Londra potrebbe confermarsi come una delle principali capitali mondiali della finanza, la Brexit potrebbe causare nel prossimo futuro un consistente trasferimento di risorse e asset verso altre capitali europee.

Secondo stime della Banca Centrale Europea, gli istituti che si trasferiranno nell’Area Euro dovrebbero operare con più di 1.600 miliardi di Euro di asset in bilancio una volta raggiunti i loro modelli operativi target, con un aumento della loro presenza nell'Area Euro di oltre 1.200 miliardi di Euro rispetto al 2017 (un incremento superiore al 300%).

Se negli ultimi mesi la principale priorità per le banche è stata quella di affrontare le pesanti conseguenze della pandemia COVID-19, oggi è fondamentale per gli istituti sviluppare al più presto una strategia riguardo alla presenza all’interno dell’Area Euro, un tema che potrebbe richiedere importanti affinamenti strutturali.

L’effetto Brexit sulla struttura del sistema bancario europeo

Gli effetti della Brexit sui modelli operativi degli istituti finanziari e sulla struttura del sistema bancario europeo sono analizzati nel nuovo report dell’ECB Office di KPMG ‘Post-Brexit: banks relocating the Euro Area’.

Le evidenze dimostrano come la necessità di continuare ad offrire i propri prodotti e servizi ai clienti europei stia portando molti istituti bancari a spostarsi dal Regno Unito all’interno dell’Unione Europea, in particolare nell’Area Euro, scegliendo principalmente una di queste opzioni: stabilendo nuove subsidiary, aprendo nuove branch oppure espandendo la rete attuale di subsidiary o di branch. Le banche più grandi e operative su diversi mercati in molti casi stanno attuando una strategia che combina tutte e tre le opzioni, in accordo con la Banca Centrale Europea. Tra i principali paesi di destinazione, le banche hanno selezionato la Germania, l’Irlanda, i Paesi Bassi e la Francia.

Oltre alle implicazioni a livello operativo, gli effetti della Brexit avranno impatti per gli istituti in particolar modo per quanto riguarda i meccanismi di vigilanza e le autorità competenti a supervisionare l’attività delle banche stesse.

Le banche che si trasferiscono nell'Area Euro, infatti, rientreranno sotto al controllo del Meccanismo di Vigilanza Unico (Single Supervisory Mechanism, SSM). Il Meccanismo di Vigilanza Unico suddivide i ruoli e le responsabilità di vigilanza tra la Banca Centrale Europea (BCE) e le singole autorità di vigilanza nazionali (National Competent Authorities, NCA), a seconda del fatto che le banche siano considerate istituzioni significative (Significant Institutions, SI) o istituzioni meno significative (Less Significant Institutions, LSI).

Nel report KPMG ‘Post-Brexit: banks relocating the Euro Area’ vengono analizzate le principali sfide e le implicazioni per gli istituti bancari che si trasferiscono o si espandono nell'Area Euro, con un focus in particolare sulle implicazioni di vigilanza della ricollocazione, nonché sulle priorità chiave delineate dalla BCE dopo il voto sulla Brexit.

I principali temi trattati nella pubblicazione sono:

  • License application
  • Booking models
  • Internal governance
  • Comprehensive assessment
  • Internal models
  • Internal audit.