Il mercato degli investimenti globali nel settore fintech chiude il 2020 con 105,5 miliardi di Dollari e 2.861 operazioni, in calo rispetto ai valori registrati l’anno precedente, ma segnando un recupero significativo nel secondo semestre dell’anno. Il 2020 si conclude con il terzo livello più alto di sempre di investimenti nel settore fintech.
Con l'eccezione dell’attività M&A, che ha visto scendere il valore delle operazioni di oltre il 50% (da 130 miliardi di Dollari nel 2019 a 61 miliardi di Dollari nel 2020), il mercato fintech complessivo si è dimostrato notevolmente resiliente durante il 2020, nonostante un contesto di profonda incertezza. Dopo la battuta di arresto del primo semestre dell’anno, causata dagli impatti della pandemia di COVID-19, gli investimenti fintech hanno segnato un netto rimbalzo nel secondo semestre, con controvalori più che raddoppiati (da 33,4 miliardi di Dollari nel primo semestre 71,9 miliardi di Dollari nel secondo semestre del 2020).
La diffusione a livello globale del coronavirus aveva, infatti, portato ad una battuta d'arresto di molti accordi nel primo semestre del 2020. Nel secondo semestre, tuttavia, la tendenza è stata invertita, con investitori e fintech che hanno imparato a convivere con la ‘New Reality’.
Gli investimenti globali nel settore fintech nel secondo semestre del 2020
Gli investimenti nel settore fintech sono scesi in modo significativo nel 2020, dai 168 miliardi di Dollari registrati nel 2019 ai 105 miliardi di Dollari del 2020, in parte a causa della mancanza di mega operazioni di fusione e acquisizione, come l'acquisizione da 42,5 miliardi di Dollari di WorldPay da parte di FIS che aveva contribuito in modo consistente ai valori record del 2019. Dopo un inizio anno debole, il secondo semestre del 2020 ha visto investimenti fintech per 71,9 miliardi di Dollari (operazioni globali di M&A, Private Equity e Venture Capital), più del doppio rispetto ai 33,4 miliardi di Dollari registrati nel primo semestre.
In particolare, gli investimenti globali in Venture Capital raggiungono il secondo livello più alto di sempre. Nonostante gli impatti della pandemia, le fintech hanno attratto 42,3 miliardi di Dollari di investimenti di VC, un risultato secondo solo a quello del 2018, quando Ant Financial aveva raccolto 14 miliardi di Dollari nel più grande round di finanziamento privato al mondo. Robinhood, un’azienda di wealthtech con sede negli Stati Uniti, ha attratto il più grande investimento di Venture Capital nel secondo semestre del 2020, raccogliendo 1,3 miliardi di Dollari in due operazioni: un deal da 600 milioni di Dollari a luglio e un deal da 668 milioni di Dollari a ottobre.
Le banche digitali hanno attratto una serie di mega round di investimenti di Venture Capital nel secondo semestre dell’anno. Klarna, una banca digitale con sede in Svezia, ha raccolto 650 milioni di Dollari, Revolut ha raccolto 580 milioni di Dollari e Chime, con sede negli Stati Uniti, ha raccolto 533,8 milioni di Dollari.
Gli Stati Uniti guidano il rimbalzo dell’attività M&A nel secondo semestre del 2020
L'attività di fusione e acquisizione è cresciuta da 10,9 miliardi di Dollari nel primo semestre del 2020 a oltre 50 miliardi di Dollari nel secondo semestre del 2020, un incremento guidato dall'acquisizione da 22 miliardi di Dollari di TD Ameritrade da parte di Charles Schwab. L'aumento delle attività di fusione e acquisizione negli Stati Uniti ha guidato il rimbalzo, con gli Stati Uniti che rappresentano nove dei primi dieci accordi di fusione e acquisizione, tra cui TD Ameritrade, Credit Karma (7,1 miliardi), Vertafore (5,3 miliardi di Dollari), Iberia Bank (2,5 miliardi di Dollari) e Avaloq (2,2 miliardi).
La nascita di nuovi unicorni diventa un trend globale
Nel secondo semestre dell’anno, numerosi unicorni fintech sono nati in diverse parti del mondo: Stati Uniti (Next Insurance, Chainalysis, Better.com, Forter e altri), Cina (Waterdrop), Canada (Wealthsimple), India (Razorpay), Paesi Bassi (Mollie) e Brasile (Creditas). Due paesi hanno visto nascere i loro primi unicorni fintech: Arabia Saudita (STC Pay) e Uruguay (dLocal). L’eterogeneità delle specializzazioni degli unicorni nati nel corso del 2020 testimonia la rapida evoluzione dell'ecosistema fintech a livello globale.
Gli investimenti nel settore fintech nell’area EMEA
Gli investimenti totali nel settore fintech nell’area EMEA sono scesi da 61,5 miliardi di Dollari nel 2019 a 14,4 miliardi di Dollari nel 2020, in parte a causa del forte calo delle attività di fusione e acquisizione già registrato a livello globale. Gli investimenti di Venture Capital in Europa sono rimasti, tuttavia, consistenti: il record del terzo trimestre del 2020 di oltre 3 miliardi di Dollari ha contribuito a spingere l'EMEA a un livello record di 9,3 miliardi di Dollari nel 2020. L'Europa ha guidato gli investimenti fintech dell’area EMEA, ma gli ecosistemi fintech in Medio Oriente e Africa hanno continuato ad evolversi.
Le aziende che offrono servizi di pagamento e le challenger banks hanno attratto l’interesse degli investitori VC nell’area EMEA, soprattutto alla luce della rapida accelerazione in ottica digitale favorita dalla pandemia di COVID-19. Nel secondo trimestre dell’anno, tre aziende fintech hanno raccolto oltre 500 milioni di Dollari di round di finanziamenti: Klarna con sede in Svezia (650 milioni di dollari), Polskie ePlatnosci con sede in Polonia (587 milioni di dollari) e Revolut con sede nel Regno Unito (580 milioni di dollari).
L’attività M&A fintech in Europa ha subito una battuta d’arresto nel 2020, probabilmente a causa degli impatti della pandemia e delle incertezze associate alla Brexit. Basti pensare che la più grande operazione di M&A nel settore fintech del 2020 in Europa è stata l'acquisizione da 2,2 miliardi di Dollari del fornitore svizzero di servizi bancari Avaloq da parte della NEC Corporation con sede in Giappone, mentre nel 2019 FIS aveva acquisito Worldpay per 42,5 miliardi di Dollari.
Nonostante il clima di profonda incertezza, gli ecosistemi fintech si stanno rafforzando in tutta Europa. Numerosi governi e autorità di regolamentazione del Vecchio Continente, tra cui Regno Unito, Germania, Francia e Svezia, hanno lavorato per sviluppare i loro ecosistemi fintech e altri stanno seguendo la stessa strada. Nel secondo semestre del 2020, ad esempio, la Spagna ha annunciato una sandbox regolamentare per stimolare lo sviluppo di aziende fintech nel proprio paese.