I veicoli a guida autonoma (Autonomous Vehicles, in breve ‘AV’) rappresentano una delle tecnologie destinate a rivoluzionare il settore della mobilità a livello globale.
Lo shock causato dalla diffusione del COVID-19 e la conseguente crisi economica globale potrebbero portare ad un momentaneo rallentamento degli investimenti e dello sviluppo di questo tipo di tecnologie, ma nel lungo periodo i veicoli a guida autonoma potrebbero assumere un ruolo molto importante proprio in risposta alla pandemia.
In prospettiva, infatti, i veicoli senza conducente potrebbero avere un importante ruolo per rispondere a nuove esigenze per lo spostamento di persone e merci, derivante dalla pandemia COVID-19. Il problema dell’affollamento dei trasporti pubblici, ad esempio, potrebbe essere parzialmente risolto attraverso l’utilizzo di minibus a guida autonoma prenotabili su richiesta per promuovere il distanziamento sociale, mentre i veicoli a guida autonoma utilizzati per effettuare le spedizioni potrebbero essere utili per soddisfare la domanda di consegna evitando il contatto fisico.
Inoltre, il cambiamento dei bisogni degli utenti e la crescente attenzione all’impatto ambientale nel settore dei trasporti potrebbe accelerare l’adozione di queste tecnologie a livello globale.
Si tratta, quindi, di un settore con ampi margini di sviluppo e differenti tipologie di applicazioni, che avrà impatti importanti in diversi ambiti.
2020 Autonomous Vehicles Readiness Index: i risultati dello studio KPMG
Lo studio KPMG ‘2020 Autonomous Vehicles Readiness Index’, giunto alla terza edizione, osserva il grado di preparazione all’adozione dei veicoli autonomi di 30 paesi a livello globale attraverso l’analisi di 28 indicatori chiave, tra cui la legislazione in materia, l’innovazione, le infrastrutture ed il grado di preparazione dei consumatori. Nella ricerca di quest’anno vengono analizzati per la prima volta anche i dati dell’Italia.
Nell'edizione 2020 della ricerca ‘Autonomous Vehicles Readiness Index’ vengono esaminate anche alcune iniziative AV a livello locale, analizzando il grado di sviluppo in cinque città: Pechino, Detroit, Helsinki, Pittsburgh e Seul.
Secondo i risultati dello studio, nell’ultimo anno i paesi analizzati hanno complessivamente continuato ad intensificare i test, lo sviluppo e l'adozione dei veicoli a guida autonoma. Dei 25 paesi presenti anche nella ricerca del 2019, ben 17 hanno aumentato il proprio punteggio nell’ultimo anno.
Nel 2020 sui primi gradini del podio si classificano Singapore, Paesi Bassi e Norvegia, mentre l’Italia risulta in 24° posizione.
Analizzando i singoli paesi, emerge come le diverse realtà stiano sviluppando in modo differente questo tipo di tecnologie. Per fare qualche esempio, a Singapore (1° classificato) circa un decimo di tutte le strade pubbliche sono state aperte ai test AV; i Paesi Bassi (2°) hanno il maggior numero di stazioni di ricarica per i veicoli elettrici pro capite (gli AV sono quasi esclusivamente elettrici/ibridi); la Norvegia (3°) è leader nell'adozione di veicoli elettrici e ha attivato tre linee di autobus a guida autonoma; gli Stati Uniti (4°) si distinguono per essere la sede di ben 420 aziende del comparto AV; il Giappone (11°) vanta il maggior numero di brevetti AV e la Corea del Sud (7°) ha aumentato in modo considerevole il proprio posizionamento quest'anno, grazie al lancio di una strategia AV nazionale lo scorso ottobre.
In Italia, sono state poste le basi per un possibile sviluppo futuro, attraverso la definizione di un framework normativo di riferimento (il Decreto ‘Smart Roads’) e l’avvio dei primi test su strada.
Lo sviluppo dell’AV in Italia
L’Italia si è mossa nella direzione dell’AV attraverso l’approvazione del Decreto ‘Smart Roads’, che definisce uno standard da applicare alla rete autostradale per agevolare lo sviluppo delle soluzioni AV, autorizza la sperimentazione di veicoli a guida autonoma di qualsiasi livello e istituisce un Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road, che ha il compito di supervisionare e sponsorizzare queste tecnologie sul territorio italiano attraverso un monitoraggio dei test AV sul territorio nazionale e la promozione di best practice provenienti dall’estero.
Sulla via tracciata dal Decreto ‘Smart Roads’, sono stati realizzati i primi test AV per veicoli a guida autonoma di livello 3 o superiore nelle città di Parma e Torino ad opera dell’azienda VisLab. Inoltre, a Padova, la società italiana Next ha progettato dei minibus elettrici modulari a guida autonoma che sono stati testati a Dubai.
A questa situazione di contesto si aggiungono altri due elementi che potranno dare ulteriore impulso allo sviluppo della guida autonoma in Italia. Il primo è rappresentato dall’introduzione della tecnologia 5G, grazie alla quale sarà possibile sviluppare delle connessioni V2X (vehicle-to-everything), che racchiudono al loro interno le connessioni V2V (vehicle-to-vehicle) e V2I (vehicle-to-infrastructure), che permetteranno una piena integrazione del veicolo a guida autonoma con il contesto circondante. Il secondo elemento è rappresentato dal piano investimenti lanciato da ANAS, che prevede l’impiego di 140 milioni di euro per dotare 2.500 km di rete autostradale delle più avanzate tecnologie in grado di abilitare la guida autonoma.
I principali temi che necessiteranno di approfondimenti a livello nazionale in ottica di sviluppo delle tecnologie per l’Autonomous Vehicles sono rappresentati dal contesto assicurativo e dalla creazione di ambienti collaborativi in ottica Ricerca & Sviluppo. Sul primo tema sarà necessario costruire un framework di riferimento, che ad oggi risulta totalmente assente e dal quale non si può prescindere per entrare a pieno regime nell’implementazione delle tecnologie AV, relativamente ai rischi e alle responsabilità che possono derivare dall’impiego nel quotidiano della guida autonoma. Il secondo tema riguarda la necessità di favorire il dialogo tra i principali player del settore, i quali, tra di loro e con il supporto di specializzati poli universitari, potranno sviluppare tecnologie condivise e in grado di comunicare tra loro, fattore indispensabile per consentire alla guida autonoma di avere una ricaduta concreta nel contesto italiano.
Il futuro dei veicoli a guida autonoma
Negli ultimi anni sono stati fatti importanti progressi nel campo dei veicoli a guida autonoma. In primo luogo, si è cercato di migliorare il grado di sicurezza ed efficacia, attraverso test su larga scala. In molti paesi, oggi, esistono leggi ad hoc e regolamenti specifici per consentire l'utilizzo delle tecnologie AV. Si stanno compiendo importanti progressi sulle difficili sfide dell'attuazione, compresa la realizzazione di infrastrutture, la definizione di politiche e protocolli relativi ai dati e la definizione di politiche in materia di licenze e assicurazioni.
Le tecnologie per i veicoli a guida autonoma trovano applicazione sia in campo privato (automobili private, servizi di taxi, trasporto condiviso), sia in ambito pubblico (autobus). Vi sono, inoltre, ulteriori opportunità per espandere l'utilizzo dei veicoli a guida autonoma per il trasporto merci e in ambienti chiusi come aree industriali, portuali e minerarie.
Tuttavia, il vero salto di qualità verrà effettuato quando i veicoli senza conducente entreranno concretamente nella nostra quotidianità, migliorando la qualità della nostra vita.