2021 anno record: 98 miliardi di Euro per oltre 1100 operazioni

Mercato M&A in Italia: il rapporto KPMG.

Mercato M&A in Italia: il rapporto KPMG.

  • Mercato trainato dalle operazioni Cross-border con 73 miliardi di euro
  • Il 55% dei volumi è rappresentato da operazioni nei settori consumer e industrial markets. Importanti attese in ambito Financial Services

Il mercato italiano M&A chiude un anno particolarmente positivo sia in termini di numero di operazioni che di controvalori. Nel 2021 sono state chiuse 1.165 operazioni per un controvalore pari a circa 98 miliardi di euro. Si tratta dell’anno migliore dopo la crisi finanziaria del 2008.

L’andamento dell’attività M&A nel nostro Paese rispecchia le performance da record rilevate a livello globale: il mercato mondiale ha infatti chiuso il 2021 facendo registrare incrementi a doppia cifra (+47% in termini di controvalore e +31% in volumi rispetto all’anno precedente) e con oltre 4.400 miliardi di dollari, generati a fronte di circa 49.000 operazioni completate, ha segnato i nuovi massimi storici.

La crescita dell’attività M&A ha interessato tutte le aree geografiche ed è stata particolarmente significativa nelle Americhe (+60% in valore, +39% in volumi), che hanno nuovamente riaffermato il loro primato a livello mondiale, generando il 55% dei controvalori ed il 36% delle transazioni complessivamente realizzati, ed in Europa (rispettivamente +57% e +38%), seconda piazza mondiale per fusioni ed acquisizioni.

Per Giuseppe Latorre, Partner KPMG che di recente è stato nominato Responsabile Deal Advisory a livello EMA (Europa, Medio Oriente ed Africa) per la società di consulenza “Nel 2021, il ‘sistema Italia’ ritorna centrale a livello globale, sia per operatori industriali che finanziari, nonostante la pandemia. La stabilità e credibilità dell’attuale Esecutivo, la gestione della crisi pandemica, la fortissima ripresa delle attività manifatturiere, i fondi del PNRR, creano un momento unico per il sistema Italia nel suo complesso, confermato dalla ripresa delle operazioni e delle valutazioni implicite offerte. La ‘risoluzione’ di diverse situazioni problematiche in ambito bancario, la profonda pulizia degli attivi effettuata dal nostro sistema creditizio, le diverse operazioni di M&A finalizzate nel settore finanziario - tra cui Agricole su Creval, Generali su Cattolica, l’operazione Nexi-Nets-SIA - e le aspettative verso un ulteriore spinta al consolidamento bancario, ci fanno essere ottimisti in particolare per il settore Financial Services che nel 2022 dovrebbe tornare protagonista indiscusso del mercato.”

Analogamente a quanto osservato a livello globale, dove le operazioni transfrontaliere hanno mostrato una decisa ripresa (+80% in valore, +45% in volume) dopo il trend discendente che aveva caratterizzato il biennio 2019-2020, tornano in grande stile le operazioni cross border nelle due direzioni Estero su Italia ed Italia su Estero. In particolar modo, gli esteri tornano ad investire con convinzione sugli asset italiani: 348 operazioni (+ 60% vs 2020) per 16,8 miliardi di euro di controvalore (+194% vs 2020), eguagliando i livelli pre-pandemia.

Sono quattro le operazioni che superano il miliardo di euro: l’acquisizione da parte del fondo infrastrutturale australiano Macquarie Infrastructure & Real Assets del 40% di Openfiber ceduto da Enel, per un controvalore di 2,2 miliardi di euro; l’ingresso del fondo americano KKR Infrastructure in Fibercorp per 1,8 miliardi di euro; Partners Group, private equity svizzero ha acquisito il 49% di Telepass da Atlantia per un controvalore di 1,5 miliardi; il gruppo francese Cerba Healthcare ha acquisito per 1,2 miliardi da Investindustrial Lifebrain, attiva nell’ambito della diagnostica medica di laboratorio; ed infine l’acquisizione da parte di Blackstone di Reale Compagnia Italiana, società immobiliare milanese che fa capo a diverse famiglie nobiliari che detengono trophy asset nel quadrilatero della moda, attraverso un’offerta pubblica di acquisto per un controvalore pari a 1,1 miliardi di euro.

Tra le altre operazioni, segnaliamo, inoltre, l’offerta pubblica di acquisto di Credit Agricole sulle azioni Creval per un totale di 840 milioni di euro.

Ancora più rilevante il dato relativo alle acquisizioni italiane all’estero con 200 operazioni per 56 miliardi di euro di controvalore che rappresentano circa il 57% del mercato complessivo e sono state fortemente trainate dai mega deal. Le prime nove operazioni concluse da operatori italiani all’estero coprono circa l’82% del controvalore complessivo. Ricordiamo l’operazione Stellantis per un controvalore di circa 20 miliardi di euro, seguita dall’acquisizione di Grand Vision da parte di EssilorLuxottica per 7,2 miliardi di euro, le cinque acquisizioni da parte di Cellnex (Gruppo Edizione) con oggetto torri di comunicazioni in diversi paesi (Francia, Italia e Polonia) per un ammontare complessivo di 12,5 miliardi di euro; l’acquisizione dell’americana Raven Industries, quotata sul mercato americano ed attiva nelle tecnologie per l’agricoltura di precisione, da parte di CNH Industrial per 1,8 miliardi di euro; ed infine, segnaliamo l’acquisizione da parte di Diasorin, multinazionale italiana attiva nella diagnostica in vitro, della biotech statunitense Luminex Corporation, quotata sul mercato americano, per 1,4 miliardi di euro, andando a rafforzare la propria presenza sul territorio americano.

La crescita, in termini di controvalore, è stata registrata anche sul versante operazioni domestiche, con circa 25 miliardi di euro complessivi di controvalore (+52% rispetto ai 16 miliardi di euro dello scorso anno), ed un incremento di circa il 21% nel numero di operazioni: 617 (erano state 510 nel 2020). Segnaliamo in particolare nell’ultimo trimestre l’acquisizione e la relativa fusione di SIA in Nexi, per un controvalore di 4,5 miliardi di euro, che segue l’operazione completata con Nets, a luglio. Tra le operazioni rilevanti ricordiamo, le due offerte pubbliche di acquisto portate a termine da Andrea Pignataro, tramite ION Investments, su Cerved e Cedacri, per un investimento complessivo di oltre 3 miliardi di euro. Un ruolo rilevante hanno inoltre ricoperto le offerte pubbliche di acquisto come quelle di ASTM, IMA, Guala Closures e Carraro, per un controvalore complessivo di oltre 3 miliardi di euro, portate a termine dalle rispettive Famiglie fondatrici, supportate da fondi di Private Equity.

Il mercato dei capitali nei primi mesi del 2021 è stato infatti caratterizzato da importanti operazioni di delisting contro un numero contenuto di quotazioni di taglio dimensionale limitato.

Nell’ultimo trimestre si è registrata invece, una forte ripresa in termini di numero di IPO (24 in soli tre mesi vs 25 nei primi nove mesi), per complessivi 1,8 miliardi di euro.

Tra le principali segnaliamo le quotazioni di Intercos S.p.A., attiva nel mercato della cosmetica, che ha raccolto 350 milioni di euro, e Ariston Holding NV, finanziaria a capo del gruppo che produce apparecchi per l’acqua calda ed il riscaldamento degli ambienti, che ha raccolto circa 915 milioni di euro.

Per quanto riguarda le OPA, se ne sono concluse ulteriori cinque nell’ultimo trimestre tra cui il fondo Neuberger Berman su SICIT S.p.A., attiva nel mercato dei biostimolanti per l’agricoltura, per circa 350 milioni di euro, e quella di Assicurazioni Generali su Cattolica Assicurazioni, per un controvalore di circa 1,2 miliardi di euro.

Nel complesso il 2021 si conclude con 49 IPO, numero più alto negli ultimi dieci anni, per una raccolta totale di oltre due miliardi, e 21 OPA per un controvalore complessivo di circa 9 miliardi di euro. 

A livello settoriale, hanno riguadagnato terreno, rispetto al precedente anno, l’Industrial e Consumer Markets, che rappresentano, in termini di controvalore, rispettivamente il 29% ed il 20% del mercato (vs 5% e 11% del 2020), a discapito dei settori TMT e Financial services, che concorrono per il 21% ed il 17% (vs 33% e 27% del 2020). L’industrial market, con le sue 258 operazioni per 28 miliardi di euro, rappresenta il primo settore di riferimento del mercato. A fare da protagonista è l’operazione Stellantis, conclusasi ad inizio anno, per un controvalore pari a circa 20 miliardi di euro. Subito dopo, con circa 21 miliardi di euro e 234 operazioni, nonostante una diminuzione in termini percentuali sul mercato totale, il settore del TMT mostra un elevato grado di dinamismo grazie alle numerose operazioni di Cellnex e l’ingresso di importanti Fondi infrastrutturali (Macquire e KKR) nelle società che gestiscono l’infrastruttura di rete sul territorio nazionale.

Il consumer market, con 389 operazioni e 19,1 miliardi di euro, è stato caratterizzato da un mercato particolarmente vivace nei settori dell’abbigliamento di lusso, dell’healthcare e pharma e del food&beverage. Con riferimento all’abbigliamento di lusso, ricordiamo l’acquisizione del brand Stone Island da parte di Moncler per 1,2 miliardi di euro, l’ingresso di Investindustrial nel capitale di Ermenegildo Zegna, terminata con la quotazione sul mercato americano (NYSE), tramite la business combination con la SPAC Investindustrial Acquisition Corp., con controvalore totale pari a 820 milioni di euro, l’acquisizione del 24% di Christian Louboutin da parte di Exor per 541 milioni di euro ed il raggiungimento del pieno controllo di Moschino da parte di Aeffe, società quotata al segmento STAR, investendo circa 67 milioni per il restante 30%.

Oltre alle già citate operazioni di Diasorin – Luminex e Cerba Helthcare – Lifebrain, nel settore Healthcare e Pharma segnaliamo l’acquisizione di Arvelle Therapeutics, Società svizzera focalizzata sullo sviluppo di trattamenti innovativi destinati a pazienti affetti da disturbi del sistema nervoso centrale, da parte di Angelini per un controvalore pari a 786 milioni di euro. Tre sono le Società del settore che hanno scelto di avvalersi dello strumento della quotazione sul mercato AIM, per una raccolta complessiva pari a 122 milioni di euro: Philogen, società biotecnologica attiva nel trattamento del cancro e di altre gravi condizioni, Svas Biosana, attiva nella produzione e distribuzione di dispositivi medici, e Medica, attiva nel settore biomedicale, in particolare nel campo dell’innovazione e dello sviluppo di nuovi prodotti per la purificazione del sangue.

La vivacità del comparto Healthcare e Pharma riflette l’intensa attività M&A registrata a livello mondiale, come testimoniano l’ingresso della britannica AstraZeneca Plc nel mercato delle malattie rare grazie all’acquisizione da USD39,3 miliardi della biotech statunitense Alexion Pharmaceuticals Inc (deal che guida la Top Ten mondiale 2021 per controvalori) e la fusione della divisione nutrizione e bioscienza di Dupont De Nemours Inc in International Flavors & Fragrances Inc (USD33,5 miliardi).

Il settore del food&beverage è stato caratterizzato dalle operazioni di add-on svolte dalle società in portafoglio ai fondi di Private Equity. Nel 2021 Morato Pane, supportata da Aliante Partners, ha concluso due operazioni: la spagnola Cerealto Sirio Food, per ampliare la propria presenza sul territorio spagnolo, e la veneta Ro.Mar, specializzata nella produzione di pane a fette. Anche Dolciaria Acquaviva, nel portafoglio di Ergon Capital Partners, ha acquisito le italiane Dolce Milano, attiva nella produzione di pasticceria surgelata, e Unigel, attiva nella produzione di pani speciali surgelati, con l’obiettivo di diversificare ulteriormente la gamma di prodotti e i canali distributivi presidiati. Infine, Ambienta, tramite la controllata Nectarome ha effettuato due investimenti nell’inglese Tasteconnection e nell’italiana Fabbrica Italiana Aromi Speciali.

I fondi di Private Equity, che a livello globale hanno segnato nuovi record, finalizzando oltre 21.300 transazioni (+44% rispetto al 2020) e controvalori per poco meno di USD1.900 miliardi (+91%), hanno continuato ad essere molto attivi anche sul mercato italiano, confermando il loro ruolo fondamentale nel consolidamento e nello sviluppo delle aziende del nostro Paese. Nel corso del 2021 hanno completato 197 acquisizioni, per un controvalore di 11,5 miliardi di euro. Di queste operazioni, 80 sono state completate da operatori esteri, che hanno mostrato interesse sia nel settore delle telecomunicazioni che nel Consumer Markets. Oltre alle già citate operazioni Macquarie - Openfiber e KKR- Fibercop, ricordiamo il delisting di Retelit da parte di Asterion Industrial Partners (€370 milioni circa), l’ingresso con una quota del 20% nel capitale di Illycaffè da parte dell’americano Rhone Capital per 200 milioni di euro e l’acquisizione da parte della spagnola Azora Capital della catena alberghiera Bluserena per un controvalore di 250 milioni di euro.

Le rimanenti 117 operazioni sono state effettuate da fondi italiani (di cui 12 su società target estere). Particolarmente attivi nelle operazioni sui mercati del food&beverage, dell’abbigliamento e dell’healthcare. Segnaliamo, l’acquisizione da parte di Clessidra di Acque Minerali d’Italia, che detiene i marchi Norda, Sangemini e Gaudianello, per 15 milioni di euro, l’ingresso di Tamburi Investimenti nel capitale di Limonta S.p.A., attiva nell’alto di gamma del settore tessile, per 89 milioni di euro e l’acquisto del brand di jeans Jeckerson da parte di Mittel S.p.A., ed infine l’acquisizione della maggioranza da parte di Charme Capital Partners di Bianalisi, attiva nel settore delle analisi cliniche e della diagnostica specialistica, per un controvalore pari a 400 milioni di euro.

Si conferma anche la crescita del Financial Services, con 70 operazioni per 16,8 miliardi di euro, dove si sono registrati alcuni interessanti deal sia in ambito fintech che in quello assicurativo come l’operazione di integrazione Nexi – Nets – Sia, che vede la creazione di un player PayTech leader in Europa, con una capitalizzazione di oltre 15 miliardi di euro. Proseguono inoltre gli investimenti, seppur di piccole dimensioni, da parte dei principali istituti bancari nei capitali di società che gestiscono piattaforme fintech: Valsabbina ha acquisito partecipazioni in Prestiamoci, Business Innovation Lab (borsadelcredito.it) e CardoAI.  Con riferimento al settore assicurativo, oltre alla già citata OPA di Cattolica Assicurazione da parte di Assicurazioni Generali, che ha acquisito anche il business assicurativo in Grecia di AXA Insurance per 165 milioni di euro, ricordiamo il gruppo Intesa Sanpaolo che ha rilevato l’80% di AvivaVita da Aviva Plc, per 453 milioni di euro e Cargeas Assicurazioni da BNP Paribas per un controvalore di 390 milioni di euro.

Il settore del Financial Services mostra una chiara tendenza al consolidamento in ambito bancario, con ulteriori forti attese per il 2022. Basti guardare alle recenti offerte presentate da CR Bolzano su Civibank, l’offerta di BPER su Carige e le aspettative sulla nascita del cosiddetto “terzo polo”, un importante tendenza al consolidamento in ambito assicurativo, fra i più redditizi in Europa, ed un significativo dinamismo nel settore dei pagamenti che vede in NEXI un consolidatore a livello domestico ed Europeo” afferma sempre Latorre.

Outlook 2022

C’è grande ottimismo anche per il prossimo anno. La pipeline delle operazioni annunciate, ma non ancora finalizzate si aggira intorno ai 40 miliardi di controvalore segno di un grande fermento sia da parte di compratori industriali sia finanziari.

Il dossier più rilevante è sicuramente la proposta di offerta pubblica di acquisto ricevuta da TIM da parte di KKR Infrastructures che ha proposto un prezzo euro per azione pari a 0,505 che comporterebbe un esborso complessivo per il 100% pari a 10,8 miliardi. L’operazione è in fase di verifica da parte del Consiglio di Amministrazione di TIM.

A seguire, nei primi mesi del 2022, è prevista la finalizzazione della cessione di Autostrade per l’Italia al consorzio formato da CDP Equity, Blackstone e Macquire, per un controvalore complessivo pari a 9,7 miliardi di euro e la conclusione dell’acquisto da parte di Cellnex di alcune torri di comunicazione da CK Hutchison.

Tra le ultime operazioni firmate ricordiamo la cessione da parte di Exor della partecipazione in PartnerRe, riassicuratore globale, al gruppo francese di mutua assicurazione, Covea, per un controvalore pari a 7,8 miliardi di euro.  

Infine, particolarmente attivo il settore dell’Energy&Utilities, con l’acquisizione di Falck Renewables da parte del fondo infrastrutturale di JP Morgan Chase & Co. per 1,5 miliardi di euro, la cessione da parte di ERG di ERG Hydro a Enel per un controvalore di 1 miliardo di euro, Italgas che acquisisce la greca DEPA Infrastructure S.A. per un ammontare pari a 733 milioni di euro, ed infine l’accordo stipulato da Eni per la cessione a Snam del 49,9% delle partecipazioni detenute nei gasdotti internazionali che collegano Algeria ed Italia e quelli che collegano la costa tunisina all’Italia per 385 milioni di euro.