L'M&A estero su Italia vale oltre la metà del mercato

L'M&A estero su Italia vale oltre la metà del mercato

L'M&A estero su Italia vale oltre la metà del mercato

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  • Nel 2015 gli investitori esteri hanno fatto 179 operazioni per 28 miliardi di euro di controvalore (pari a più del 55% del mercato totale);
  • L’anno si chiude con più di 50 miliardi di euro di controvalore in linea con il 2014 (+0,5%);
  • Record di IPO: 30 quotazioni per 6,6 miliardi di euro di raccolta. 



Milano, 21 dicembre 2015 – Il mercato italiano delle fusioni e acquisizioni chiude il 2015 con circa 506 operazioni chiuse (-7% rispetto alle 543 del 2014) pari a 50,1 miliardi di euro di controvalore (+0,5% rispetto ai circa 50 miliardi dello scorso anno). Complessivamente sono state 13 le operazioni di controvalore superiore al miliardo di euro (contro le 8 dell’anno precedente).

Gli investitori esteri pesano per oltre la metà del controvalore complessivo del mercato italiano: ben 179 operazioni realizzate per un controvalore complessivo di 28 miliardi di euro pari a più del 55% del totale. Tra le prime 10 operazioni per controvalore, 5 sono state messe a segno da operatori esteri, particolarmente interessati ai grandi “campioni nazionali”. Tra queste si segnalano l’offerta pubblica di acquisto di Pirelli da parte di China National Chemical Corporation per più di 7 miliardi di euro; l’incremento della partecipazione di Vivendi in Telecom Italia tramite l’acquisto del 20% delle azioni per circa 3 miliardi di euro e la fusione di Sorin nell’americana Cyberonics per un controvalore di 1,4 miliardi di euro.

“Si è confermato il trend dell’anno precedente. – sottolinea Max Fiani Partner KPMG e curatore del rapporto – Grandi player dell’economia globale trovano nel nostro sistema produttivo asset interessanti in termini di brand e know how produttivo. Ci aspettiamo che il fenomeno si consolidi ulteriormente anche perché molte famiglie storiche del capitalismo italiano accettano ormai di diluirsi all’interno di grandi gruppi internazionali per cogliere il potenziale di domanda del mercato globale.”

Molto più contenuta la spinta delle aziende italiane verso acquisizioni all’estero: solo 85 operazioni per circa 9,9 miliardi di controvalore. “In questo scenario – commenta sempre Fiani- si segnalano comunque alcune operazioni di grande respiro strategico che permettono ad aziende italiane di guadagnare posizioni di leadership a livello globale nei rispettivi settori come ad esempio l’acquisizione di International Game Technology da parte di GTech per un controvalore pari a 3,4 miliardi di euro e la fusione, con relativa quotazione, di Net-A-Porter e Yoox per 1,8 miliardi di euro.”

Le operazioni Italia su Italia, sono state 242 per un controvalore di circa 12 miliardi di euro. Nonostante la diminuzione dei volumi, rispetto al 2014, il controvalore risulta in aumento del 20%.

Il settore Consumer Markets ha registrato una forte crescita a livello di controvalore raggiungendo il 25% del mercato complessivo (12,3 miliardi di euro contro i 9,7 miliardi del 2014). In particolare, nel segmento Retail, oltre alla già citata operazione Yoox-Net-A-Porter, segnaliamo il passaggio del 96,7% del capitale di World Duty Free agli svizzeri di Dufry per 2,5 miliardi di euro e la quotazione di OVS che ha raccolto circa 459 milioni di euro. È importante ricordare inoltre la fusione tra Alfa Wesserman e Sigma Tau, la più importante operazione di consolidamento del settore Farmaceutico negli ultimi anni.

Il comparto Industrial Markets con controvalore pari a circa 10,4 miliardi di euro ha fatto registrare un incremento significativo rispetto ai circa 6 miliardi di euro dell’anno precedente, a fronte di volumi decrescenti (116 operazioni nel 2015 contro 144 nel 2014). Al netto della già citata Pirelli, l’operazione di maggior rilievo risulta l’acquisizione di una minoranza qualificata di Ansaldo STS da parte di Hitachi, a cui seguirà OPA sul residuo capitale azionario.

Le operazioni di M&A nel Financial Services hanno registrato una crescita sia in termini di volumi, 61 operazioni contro le 53 del 2014, che in termini di controvalore, circa 11,5 miliardi di euro contro i 7,6 dello scorso anno (+ 51,3%).  Tra le operazioni di maggior rilievo si segnalano il closing dell’acquisizione dell’85,29% di ICBPI da parte della cordata Bain, Advent e Clessidra, per 1,8 miliardi di euro; l’acquisto da parte di Generali del 24% delle azioni di Generali PPF, per un controvalore pari a 1,2 miliardi di euro; l’ingresso in Intesa Sanpaolo da parte di Peoples’s Bank of China con una quota del 2% e il closing dell’acquisizione di Banca della Svizzera Italiana da parte di Btg Pactual per 1,8 miliardi di euro.

Il 2015 è stato un anno record per le IPO, con 30 quotazioni ed una raccolta complessiva di circa 6,6 miliardi di euro. Tra queste si segnalano nel segmento MTA le quotazioni del 38,2% di Poste Italiane per una raccolta pari a 3,4 miliardi di euro e del 40% di Inwit Infrastrutture Wireless Italiane per 875 milioni di euro. Ferrari ha scelto come mercato di debutto il NYSE, collocando il 10% del capitale per un controvalore di 866 milioni di euro. Importante, come nel 2014, è risultato il contributo del segmento AIM con 20 operazioni.

Sul fronte Private Equity si registra un crescente interesse da parte di operatori esteri, che hanno investito circa 3 miliardi di euro in 32 operazioni. Al netto della già citata ICBPI, i principali settori risultano quelli in cui il Made in Italy è più competitivo, come tessile/abbigliamento e food. I Private Equity italiani continuano a privilegiare le PMI come target principale dei loro investimenti.

Secondo gli analisti KPMG, il 2016 sarà caratterizzato dalle grandi privatizzazioni previste nell’agenda del Governo (ENAV, Grandi Stazioni, Sace, Ferrovie dello Stato, oltre all’acquisizione della Rete elettrica in alta tensione detenuta da quest’ultima da parte di Terna che è in attesa dell’approvazione della AGCM) e dalle aggregazioni tra banche popolari come conseguenza della recente riforma. Inoltre è da evidenziare l’operazione di riorganizzazione in corso in Eni che prevede il deconsolidamento di Saipem grazie all’intervento della Cassa Depositi e Prestiti, tramite la controllata Fondo Strategico Italiano.

Nel primo trimestre del nuovo anno sono inoltre attesi closing di operazioni già annunciate per un controvalore complessivo di circa 18 miliardi di euro. Tra le più rilevanti, oltre alla già citata OPA di Hitachi su Ansaldo STS, si segnalano l’acquisizione di PartnerRe da parte di Exor per un controvalore di 5,5 miliardi di euro; la cessione del ramo asset management di Pioneer Investment Management SGR a Banco Santander per 3 miliardi di euro; l’acquisizione del 45% di Italcementi da parte di Heidelberg Cement per un valore di circa 1,7 miliardi di euro. Dopo la fusione tra Sigma-Tau e Alfa Wassermann nel comparto farmaceutico potrebbe prospettarsi un consolidamento e tra i dossier aperti ci sarebbe la potenziale cessione di Mediolanum Farmaceutici ad un fondo di Private Equity. Da notizie di mercato risultano inoltre acquisitivi Recordati, Chiesi e Menarini. Novità sono attese anche nel Food & Beverage, dove Campari e Granarolo si candidano ad essere nuovamente protagonisti per il prossimo anno.

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