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L'attività dei Private Equity nel primo trimestre del 2025 si è rivelata più contenuta del previsto, con un numero di operazioni inferiore alle aspettative: gli investimenti annunciati si sono ridotti dai 463,8 miliardi di dollari in 4.958 operazioni nel quarto trimestre del 2024 ai 444,9 miliardi di dollari su 3.762 operazioni nei primi tre mesi del 2025. Diverse criticità hanno reso gli investitori di PE globali più cauti, tra cui le preoccupazioni relative ai flussi commerciali, alla volatilità dei prezzi, ai tassi di interesse, alle politiche tariffarie statunitensi e al rischio di guerre commerciali.

Il mercato delle IPO a livello globale è rimasto debole nel primo trimestre del 2025, nonostante le aspettative di una ripresa dell'attività all'inizio del trimestre, poiché l'evoluzione del contesto geopolitico e le turbolenze sui mercati azionari hanno spinto molte aziende a sospendere o ritardare i loro piani di IPO. Nonostante l'incertezza, gli investitori di PE globali hanno continuato a concentrarsi su settori con potenziale di crescita a lungo termine.

Le Americhe attraggono la quota maggiore di investimenti PE nel primo trimestre del 2025

Le Americhe hanno rappresentato la quota maggiore di investimenti di PE annunciati nel primo trimestre del 2025, con 287,1 miliardi di dollari di finanziamenti in 1.868 operazioni. Nella regione EMA sia il valore che il numero di operazioni sono diminuiti, attestandosi a 109,1 miliardi di dollari in 1.555 operazioni nel primo trimestre del 2025, anche a causa del contesto economico difficile in mercati chiave come Regno Unito, Germania e Francia. Dei 37,5 miliardi di dollari di valore di operazioni di PE annunciate nella regione ASPAC durante il primo trimestre del 2025, il Giappone ne ha rappresentati 20,2 miliardi, mentre gli investimenti di PE in Cina sono stati molto contenuti, con controvalori pari a soli 4 miliardi di dollari in 36 operazioni.

Le infrastrutture rimangono un focus chiave per gli investimenti di Private Equity

Nel primo trimestre del 2025, le infrastrutture hanno continuato a rappresentare un segmento molto importante per gli investitori PE a livello globale, includendo sia le infrastrutture tradizionali (ad esempio, trasporto e stoccaggio di energia) sia quelle IT e AI. Nel primo trimestre del 2025, gli investitori PE hanno mostrato interesse per i data center, probabilmente trainati dalla crescente consapevolezza dell'enorme domanda di capacità di elaborazione per soddisfare le esigenze dell’Artificial Intelligence e dell'AI generativa nei prossimi anni.

La creazione di valore guida gli investimenti dei Private Equity

Negli ultimi due anni, il settore del PE a livello globale ha spostato la propria attenzione dall'ingegneria finanziaria e dall'arbitraggio multiplo ad un approccio più orientato alla creazione di valore. Questa evoluzione è accelerata negli ultimi trimestri ed ha portato le società di PE a diventare investitori più attivi in ​​un'ampia gamma di settori abilitati dalla tecnologia, tra cui regtech, fintech e insurtech. Anche nel settore industriale, gli investitori PE si concentrano sempre più su titoli tecnologici in grado di generare opportunità uniche di creazione di valore.

Gli investimenti di Private Equity in Europa registrano un lieve calo

Nel primo trimestre del 2025, gli investimenti di Private Equity annunciati nell’area EMA si attestano a 109,15 miliardi di dollari in 1.555 transazioni, valori molto più contenuti rispetto ai primi tre mesi del 2024.

Il rallentamento riflette probabilmente una combinazione di fattori macroeconomici e politici, tra cui le elezioni in Germania a febbraio 2025 e in Francia nella seconda metà del 2024, la debolezza delle condizioni economiche nel Regno Unito e la crescente incertezza sulla politica commerciale statunitense, che ha pesato sul sentiment degli investitori alla fine del trimestre.

A livello settoriale, durante il primo trimestre del 2025 gli investitori di PE nella regione EMA hanno mostrato una crescente attenzione alle opportunità tecnologiche, anche in settori come software, tecnologia industriale, tecnologia sanitaria, tecnologia medica e fintech.

Guardando al secondo trimestre del 2025, si prevede che gli investimenti di private equity nella regione EMA rimarranno piuttosto contenuti, poiché le tensioni geopolitiche e le preoccupazioni relative ai dazi statunitensi continuano a pesare sul sentiment degli investitori. Nel breve termine, è probabile che l'attività di private equity si concentri sulle aziende orientate al mercato interno, in particolare in settori resilienti come i servizi alle imprese, la tecnologia e l'assistenza sanitaria.

Le prospettive per il secondo trimestre del 2025

Anche nel secondo trimestre del 2025 si prevede che le persistenti incertezze legate ai dazi e alle tensioni geopolitiche continueranno a pesare sull'attività di private equity a livello globale. Un contesto come quello attuale, se da un lato può portare ad un rallentamento delle transazioni, dall’altro lato potrebbe anche offrire opportunità di acquisto opportunistiche per i private equity disposti a gestire la volatilità. Nel breve termine, si prevede che il flusso di operazioni si concentrerà in settori più resilienti agli shock tariffari, come i servizi alle imprese, le infrastrutture, la sanità e le imprese orientate al mercato interno.

Quando ci sarà finalmente maggiore chiarezza riguardo all’evoluzione dello scenario geopolitico, è probabile che la fiducia degli investitori migliori rapidamente, preparando potenzialmente il terreno per una ripresa delle operazioni nella seconda metà del 2025. Fino ad allora, però, molti investitori potrebbero rimanere cauti.

In questa fase, il mercato degli exit rimane un'area critica: la domanda di uscite è in aumento in tutte le regioni, ma la continua turbolenza dei mercati, in particolare nel settore delle IPO, probabilmente manterrà contenuto il numero di quotazioni pubbliche fino alla metà dell’anno.