L’aumento delle emissioni di gas serra ha reso l’ultimo decennio il più caldo degli ultimi 125mila anni. Il costo del progresso dell’economia globale nell’ultimo secolo viene oggi pagato con siccità, carestie, alluvioni, eventi estremi, danni a comunità, persone e proprietà sempre più frequenti. In questi giorni, il summit COP26 riunisce i leader mondiali, chiamati a trovare soluzioni per combattere i cambiamenti climatici.

Nel report ‘Can Capital Markets save the Planet?’  KPMG, insieme a CREATE-Research e Chartered Alternative Investment Analyst Association (CAIA), esamina nel dettaglio il ruolo dei capital market nella transizione verso un mondo a basse emissioni di carbonio, intervistando 90 tra investitori istituzionali, gestori di investimenti alternativi e con strategie long-only, nonché consulenti di investimenti pensionistici provenienti da 20 paesi diversi.

Nuovi flussi e direzioni dei capitali

Se i legislatori hanno il compito di gestire le policy necessarie alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, il settore privato offre talenti e capitale necessari per affrontare i rischi nel lungo periodo, oltre che sostenere e accelerare la corsa verso un’economia più sostenibile. Lo stesso settore privato oggi sta attivando diversi progetti per riallocare gli investimenti di capitale, reindirizzandolo dai combustibili fossili verso le energie rinnovabili, la decarbonizzazione, la cattura e lo stoccaggio del carbonio.

KPMG, insieme all'International Business Council (IBC) del World Economic Forum (WEF), è impegnata nello sviluppo di un set di metriche oggettive ed universali utili alle organizzazioni impegnate nella dimostrazione dei progressi fatti in termini di programmi green e al riorientamento dei capitali verso i top performer.

I governi di tutto il mondo possono contribuire ad accelerare questo flusso di capitali in diversi modi: dalla convergenza delle informazioni di natura non finanziaria ai chiari segnali di mercato per incentivare gli investimenti fino alle collaborazioni con le banche di sviluppo multilaterali (MDB) per la creazione di una base stabile per investimenti di lungo termine.

Le previsioni degli investitori

Il report esamina nel dettaglio il ruolo dei capital market nella transizione green attraverso un’indagine che raccoglie le esperienze in investimenti sul clima di 90 investitori istituzionali, nonché le loro previsioni al riguardo. È stato chiesto loro di fornire una panoramica generale degli investimenti sul clima – in particolare sul ruolo dei mercati nel calcolo dei rischi, prezzi e asset class correlati – attuali e per i prossimi 3 anni.

Il 74% degli intervistati ha già un approccio maturo negli investimenti sul clima o è in procinto di implementarne uno tramite una gestione attiva e il 70% punta a buoni rendimenti di lungo termine, con un tasso di rischio corretto. Poco più della metà (54%) ha un doppio obiettivo: fare bene sia finanziariamente che dal punto di vista ambientale. Meno di 1 su 7 (14%) ritiene che i mercati stiano scontando i rischi climatici nelle azioni pubbliche. L’82% valuta come ‘alta’ o ‘media’ la probabilità che COP26 guidi gli sforzi collettivi a livello internazionale, mentre il 72% ha risposto ‘sì’ o ‘forse’ alla prospettiva di ulteriori progressi nell’incorporazione dei rischi climatici nei prezzi dei titoli.

KPMG!
84 %

Rate as ‘high’ or ‘medium’ the likelihood that the new US administration will drive concerted international efforts

KPMG!
82 %

Rate as ‘high’ or ‘medium’ the likelihood that COP26 will drive concerted international efforts

KPMG!
65 %

Rate as ‘high’ or ‘medium’ the likelihood that Covid-19 will drive concerted international efforts

KPMG!
73 %

Anticipate fresh policy momentum towards ‘clean’ energy standards