Nell’ultimo decennio, le banche e i gruppi bancari europei hanno assistito alla definizione di un sistema armonizzato di regole a livello europeo che ha dato un volto nuovo al sistema di governo e controllo delle banche.

Il paradigma da cui parte l’evoluzione della regolamentazione bancaria è, da un lato, l’adozione di efficaci assetti organizzativi e di governo, che costituiscono per le banche una condizione essenziale per il perseguimento di interessi di natura imprenditoriale, e dall’altro, il perseguimento delle finalità pubbliche di tutela del risparmio e di stabilità del sistema.

In tale ottica, il sistema di amministrazione e controllo adottato dalla banca, oltre a consentire l’esercizio dell’attività bancaria, deve assicurare la sussistenza di condizioni per una sana e prudente gestione.

Tale obiettivo è perseguito dalla vigilanza bancaria, mediante l’adozione di disposizioni coerenti con le evoluzioni normative europee ed internazionali, che disciplinano il ruolo ed il funzionamento degli organi di amministrazione e di controllo in rapporto con la struttura aziendale delle banche.

La governance bancaria nel sistema di vigilanza

Le modifiche introdotte nell’ordinamento nazionale si basano su una serie di principi da tenere in considerazione nella prospettiva di rafforzare ed equilibrare gli standard di organizzazione e governo societario delle banche, quali: una chiara distinzione dei ruoli e delle responsabilità, un bilanciamento dei poteri e della composizione degli organi, una ricalibrazione degli obblighi secondo criteri di proporzionalità, una maggiore efficacia dei controlli, presidi per tutti i rischi aziendali e adeguati flussi informativi.

Tra le numerose modifiche introdotte in tema di governo societario, ricordiamo tra le altre:

  • la ridefinizione dei criteri di classificazione delle banche - raggruppate sulla base del criterio dimensionale in banche di maggiori dimensioni o maggiore complessità operativa, banche intermedie e banche di minori dimensioni o minore complessità operativa, a cui è connesso un variabile grado di proporzionalità della regolamentazione;
  • una riorganizzazione degli organi sociali a seguito dell’introduzione di una quota di genere relativa alla presenza negli organi di amministrazione e controllo di almeno un terzo dei componenti del genere meno rappresentato;
  • l’adozione di un regolamento interno alle banche che disciplini modalità adeguate volte a favorire il confronto e il coordinamento tra gli amministratori indipendenti.

La costante evoluzione del sistema regolamentare europeo e nazionale rende oggi le scelte di governance delle banche una cartina di tornasole dell’efficienza del sistema di controllo interno.

 

KPMG vi può affiancare nella ridefinizione degli equilibri, ad incrementare il grado di diversificazione degli organi e procedimentalizzare i nuovi percorsi organizzativi, nel solco tracciato dalle disposizioni di vigilanza.